nota: una possibile concezione del divenire
questa potrebbe essere una possibile, non contraddittoria concezione del divenire:
a.] severino, nella sua definizione del divenire, distingue
il piano del nulla [da cui esce l’ente], dell’essere [in cui permane l’ente,
che appare], il piano del nulla [in cui ritorna l’ente, che scompare], l’entrare
e l’uscire dell’ente, e l’ente.
b.] si potrebbe ritenere che tutto questo insieme, e non
separatamente, sia l’ente e il divenire stesso.
c.] l’ente esce dall’essere [non dal nulla], permane nell’essere
e ritorna nell’essere.
d.] questo ente è l’essere stesso.
e.] questo uscire, permanere e rientrare dell’ente/essere è,
esso stesso, l’essere.
f.] ciò è possibile, perché l’essere è l’esistenza, che è
principio come auto-principio, cioè ex-sistere differenziato al proprio intero
in fondante e fondato dell’auto-fondamento, come “ex-“, come “-sistere”, e come
“ex-sistere”. questa è la struttura dell’esistenza in sé, o pura.
g.] l’uscita dell’ente dall’essere significa che
l’essere “ritaglia”
se stesso, auto-differenziandosi: il nuovo ente c’era già
prima, perché è l’essere
stesso, è anche “nuovo”, perché è
l’essere “ritagliato”, e quindi proviene dal
nulla [perché prima il ritaglio non c’era]:
g1.] in quanto l’ente, in quanto essere, c’era già prima, l’essere
non diviene;
g2.] in quanto l’ente è nuovo [rispetto all’essere che era e
che è], l’essere anche diviene.
h.] il divenire si costituisce come condizione per la
coerenza interna del principio, che, auto-differenziato in quanto
auto-fondamento [fondante e fondato: auto-principio come esistenza, che
determina la propria esistenza], è identico e diverso rispetto a se stesso
contemporaneamente, e quindi richiede una condizione di coerenza interna
[rispetto al principio di non contraddizione].
i.] quindi il divenire è un ente, come entizzazione
[ontizzazione] della differenza interna all’esistenza in sé [il principio].
l.] queste riflessioni ipotetiche non sono conclusive, ma
mostrano la possibilità, la coerenza e la plausibilità, come non
contraddittorietà, dell’esistenza del divenire [si osserva che questo concetto
di divenire appartiene alla necessità, non è cioè creato da dio, per cui la
distinzione tra dio e il principio e tra dio e la necessità appare come la
condizione per poter affrontare criticamente la filosofia di severino. se dio
fosse l’esistenza semplice, tutto ciò che esiste di differenziato, come la
ragione, sta “sotto” dio e, in quanto creato da dio, appare senza struttura
razionale interna, perché dio stesso è senza questa struttura, perchè il “semplice”
è privo di differenziazioni, cioè di struttura].