nota: una concezione integrale nella rappresentazione del divino
1.] la distinzione tra dio e "cielo" è contenuta nella preghiera
del "padre nostro", cioè nella sacra_scrittura [mt 6, 9], in cui
si dice: "Padre nostro, che sei nei cieli ...". questa proposizione ha
tre implicazioni:
a.] i cieli non sono dio.
b.] i cieli sono il luogo [naturale] di dio.
c.] in quanto tali, dio non ha creato i cieli, che sono co-eterni a dio.
2.] quindi, è affermata dalla bibbia la distinzione tra dio e
cielo, e quindi anche tra dio e un'altra realtà eterna,
co-eterna a dio [i "cieli"], non creata da dio perchè suo
"luogo" di abitazione. ma, come detto, se dio non ha creato i cieli,
è lecito chiedersi cosa ha determinato l'esistenza dei cieli, e
quindi anche cosa ha determinato l'esistenza di dio e l'innesto di dio
nel cieli. ciò comporta la distinzione tra dio e la sua causa
esterna, detta principio, che è semplicemente l'esistenza pura e
in sè [non un principio complesso, o "strano" e secondario, come
l'uno]. si intuisce che la distinzione tra dio e la sua causa esterna,
causa di dio che non è dio stesso, comporta le seguenti
conseguenze:
a.] una definizione anche pagana, ma corretta, di dio. dio non è
solo il dio-amore-carità [agape], ma è anche il "dio dei
filosofi" e il dio-eros [tutto questo è il dio del cattolicesimo
e di gesù cristo, il dio della chiesa e della Tradizione].
questa definizione di dio è in parte pagana, perchè i
"cieli" sono una forma di estensione, e quindi anche dio dovrebbe
presentare questa estensione. l'estensione in un soggetto è
"corpo", e il corpo è elemento erotico.
b.] la filosofia, come ontologia metafisica, non è la dottrina
dell'ente/oggetto creato da dio, ma è la dottrina dei "cieli",
cioè dell'essere_oggettivo_oggettuale, esterno a dio e "noumeno"
per dio stesso.
c.] la filosofia determina i caratteri di dio e quindi la teologia
[la filosofia sta sopra la teologia, la precede, se si parla di
teologia scientifica: studio scientifico secondo ragione dei caratteri
necessari di dio, pagani e cristiani].
3.] il sapere [= episteme] ha una sua etica, che è l'etica cattolica,
perchè l'etica epistemica è la morale della purezza, intesa come dottrina della
purezza dell'anima, della sua purità, del "puro". il "puro" infatti corrisponde al sapere assoluto. questo
significa che la corretta relazione tra filosofia e teologia, in cui la
prima precede la seconda, è eticamente "neutra" rispetto al
magistero ecclesiale: i caratteri pagani di dio non comportano il
peccato nell'uomo, perchè questi caratteri sono attualmente
"proibiti" all'uomo terreno [come in eden], avente l'uomo, mortale,
natura/struttura peccaminosa, e per questo essendo quest'uomo "etico",
cioè soggetto alla morale.
4.] la morale è la dottrina del sacrificio [anche espiativo], della
rinuncia, della mortificazione, della penitenza religiosa, ma anche del
sacrificio come potenziamento dell'uomo, cioè dei suoi "talenti" [sacrificio nel lavoro e nello studio].