proposizioni su alcuni aspetti del riconoscimento
[24/09/2008]
1.] il riconoscimento significa che il soggetto appare molte
volte, cioè viene moltiplicato, per il numero dei soggetti che lo riconoscono.
2.] ciò dovrebbe essere interpretato come un effetto
moltiplicatore del soggetto, che gli attribuisce proprietà ubiquitarie [il
soggetto è presente scomposto in molteplici menti], tali che esse vengono
codificate dalla mente come proprietà soprannaturali.
3.] il soggetto diventa così come un anima_paradisica [che
ha il dono dell’ubiquità] in terra, cioè un “santo”, nel senso della
simulazione terrena della santità celeste.
4.] il monito di gesù [“guardatevi dal praticare le vostre
buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non
avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli”: mt 6, 1] dovrebbe
significare che dio proibisce all’uomo la simulazione dell’ubiquità
soprannaturale garantita dal riconoscimento.
5.] essa appare lecita a condizione che l’apparire [il
riconoscimento] corrisponda [sia premio] all’essere [la virtù].