le
concezioni astronomiche attuali dell'universo e la loro sintesi epistemica
nel presente paragrafo si fa
riferimento all’articolo “davies: dio non c’è, ma l’universo non è a caso”,
apparso su avvenire in data 16 novembre 2007. in questo articolo si riassumono
le attuali concezioni del cosmo proprie dell’astronomia, come segue:
gruppo_A.]1.] viene posta
l’ipotesi di un universo [assurdo] dovuto al caso.
2.] viene posta l’ipotesi di un
multiverso di cui l’universo apparente è un frammento.
3.] viene posta l’ipotesi di un
progetto intelligente dovuto a dio.
4.] viene posta l’ipotesi di un
principio “ordinatore” autoesplicantesi, per cui il mondo spiega se stesso
attivandosi di continuo.
5.] viene posta l’ipotesi
dell’universo come realtà virtuale che fa dell’uomo l’abitante di un universo
simulato.
6.] viene posta l’ipotesi di un
principio vitale di tipo teleologico, ipotesi per la quale la vita e la mente
sono impresse in profondità nella struttura del cosmo.
l’episteme riesce a unificare
tutte queste ipotesi in un unico quadro coerente di sintesi:
gruppo_B.]1.] l’auto_concetto del
cosmo [si stanno utilizzando qui forme di ragionamento che devono essere
codificate per la costruzione del sapere/il ragionamento è simile a quello
usato per l’evoluzione nella dim_159_[…]] dice che il cosmo è posto dal
principio ordinatore autoesplicantesi, secondo davies, principio che è il
principio nell’episteme [l’esistenza], ma questo cosmo che trova la propria
ragione d’essere nel principio e in se stesso e solo indirettamente in dio, non
perché creato da dio, ma solo perchè connesso con dio, è il cosmo_perfetto
della realtà_necessaria. [ipotesi del principio autoesplicante epistemizzata:
essa va applicata non al cosmo apparente ma al cosmo di dio.]
2.] il cosmo apparente e il
multiverso, di cui esso è parte, è invece creato da dio [creazionismo], e in
esso agisce comunque anche il principio autoesplicatore [evoluzionismo], avendo
dio creato agendo sul principio. [ipotesi della creazione epistemizzata.]
3.] come dio è scomposto
ubiquamente nei multiversi e nei loro infiniti cosmi, così dio ha creato un
multiverso e collocato l’umanità in un solo cosmo. [ipotesi del multiverso
epistemizzata.]
4.] col cosmo apparente
interferisce anche la caosfera, da cui il creato è tratto [la creazione è
tratta dal nulla, da dio, dal principio, dal caos, dalla fonte, dalla tecnica e
da cristo], e per questo il cosmo creato è di tipo casuale, e anche in fase di
decadimento. [ipotesi dell’universo dovuto al caso epistemizzata.]
5.] il principio vitale è un
aspetto del principio autoesplicante, nel senso che, come la vita deriva dallo
spirito, così esiste un principio che determina un aspetto del cosmo materiale
specificamente preposto al rivestimento materiale_organico dello spirito e
della vita. il principio ordinatore autoesplicante e vitale che vale per dio
vale anche per l’uomo, in questo caso però [nel caso cioè dell’uomo creato], il
principio ordinatore autoesplicante e vitale agisce con la mediazione della
creazione divina [ipotesi del principio vitale epistemizzata.]
6.] ma il cosmo apparente non è
quello reale [creato]. l’uomo è nella parte tecnica di esso, immerso nella
realtà_virtuale prodotta dal campo energetico del gigantesco monitor degli schermi
multi_mediali del computer/televisore iperuranico di cosmo_adamo, creati
[essendo l’uomo cervello nella vasca], per cui ciò che appare non è il cosmo
reale creato, ma la sua simulazione virtuale, esistendo però anche il cosmo
reale [non virtuale], sia ordinato che casuale.