alcune proposizioni come sintesi
dell’episteme con associato schema s1.html_[...] e sua spiegazione
[al punto 3.] del presente paragrafo]
prima parte del paragrafo
1.] l'ipotesi di episteme che è
stata fino a qui costruita pone innanzitutto la certezza [valore
dimostrativo]
dell'esistenza della realtà_necessaria [oggetto]: un essere deve
esistere [secondo parmenide: "l'essere_è"], questo essere
è l'essere, che
ha una sua struttura, la struttura dell'essere: l'insieme dell'essere
e della sua struttura sono l'essere_necessario [di cui è parte
il soggetto_dio]: infatti, questa struttura può esistere/essere
in uno ed un solo modo: quello "standard" necessario [detto così
perchè non
può essere diverso da come è], in cui consiste la
"struttura originaria" [concetto tratto da severino] dell'essere. [la
differenza rispetto a severino è che questa struttura originaria
riguarda l'essere_necessario di dio e per dio e non l'essere_apparente
dell'uomo e per l'uomo, che è "struttura derivata",
perchè creata dal nulla, da severino confusa/scambiata con la
prima, e per questo da lui detta "eterna".]
2.] a questo punto, gran parte delle dimostrazioni epistemiche
dell'esistenza di dio inseriscono l'esistenza di un soggetto
[pensiero] all'interno di questa struttura necessaria dell'essere
[oggetto, che
(secondo parmenide) non può non esistere]: dio è la
definizione "standard" del soggetto all'interno dell'essere_necessario:
sia dato all'interno dell'essere_necessario un
soggetto_necessario:
questo ha necessariamente gli attributi di ciò che viene
comunemente detto "dio", perchè questo soggetto ha gli
stessi attributi dell'essere_necessario, che è
l'oggetto_necessario: quindi, sia l'oggetto [l'essere, che pone se
stesso e il soggetto, e che pone il soggetto ponendo se stesso],
sia il soggetto
[dio] sono eterni, infiniti, perfetti, uno, unitari e molteplici
[unità scomposta con scomposizione unitaria e coerente]/solo
dio, in quanto persona auto_cosciente,
poichè [e in quanto, strettamente] gode e può
sacrificarsi, per creare [etica di dio = santità di dio],
è il solo oggetto/soggetto che, come
soggetto, è tale per cui gli può essere attribuito l'aggettivo di
"assoluto": mentre l'essere è perfetto, eterno e infinito, solo
dio è quella parte dell'essere, che può essere detta
essere_Assoluto [giacchè è assoluto ciò che pensa,
gode e si sacrifica/è santo], e come tale è detto Essere.
il procedimento che pone [dimostra] l'esistenza del soggetto
necessariamente all'interno dell'oggetto/essere_necessario è, in
quasi tutte le dimostrazioni che seguono questo procedimento, sempre lo
stesso:
a.] l'uomo [creatura] intuisce il concetto di necessità,
b.] quindi, vi si identifica [il pensiero di una cosa comporta: pensiero =
cosa],
c.] e allora l'uomo è [anche] necessario,
d.] quindi, esiste un
soggetto/pensiero necessario,
e.] e allora ecco che nell'essere_necessario
esiste il soggetto [necessario], che non è più solo
l'uomo [creatura anche contingente], ma è il soggetto solo-necessario, cioè dio.
3.] lo schema s1.html_[...] mostra la struttura fondamentale
dell'episteme, che pone il corretto rapporto tra oggetto
[esistenza/essere] e soggetto [dio]. la distinzione tra esistenza ed
essere evidenzia:
a.] sia la distinzione tra l'esistenza, intesa come
principio di tutto ciò che esiste come essere_necessario, e la
struttura di questo,
b.] sia il fatto che [ripetendo e sottolineando il punto a.], di cui
sopra] esiste una differenza tra il
principio, che è l'esistenza, e la struttura del principio, la
struttura della realtà_necessaria e la sua [anche perpetua]
strutturazione e
differenziazione: sia come oggetto che come soggetto [strutturazione
morfo_formalmente chiusa ma "dinamica_viva", e in particolare
morfo_diveniente con il creato].
lo schema s1.html_[...] dice quanto segue:
a.] il principio
è puntiforme, e pone la realtà_estesa [oggetto_infinito]: essere e struttura dell'essere;
b.] il principio pone dio_puntiforme, e sia il principio che dio pongono
dio come dio_esteso [soggetto_infinito]: il primo dio è il padre,
come pensiero_semplice, il secondo dio è il figlio come pensiero_complesso, cioè verbo.
c.] tutto questo è il noumeno.
d.] l'essere_esteso_infinito si riproduce come fenomeno dentro il
verbo,
che così lo copre e lo conosce epi-stemicamente, e ora il figlio
è detto "epi-steme" ["cristo" è termine che potrebbe
indicare il divenire dell'episteme con il creato e le creature,
perchè l'unzione è relativa al processo creativo,
cioè alla salvezza], e può conoscere
ciò che viene prima [noumeno], perchè questo si riproduce
in lui dopo [nel fenomeno interno a dio].
e.] il fenomeno è il mondo anche come dio stesso, cioè
come "volontà e rappresentazione", di cui è parte la
carne.
f.] questo figlio è episteme come logos, e creerà il
creato
al proprio interno come essere_infinitesimale: infinito rispetto a se
stesso [ad esempio negli infiniti universi contemplati dalla
cosmologia_contemporanea] ma
infinitesimale rispetto a dio e alla realtà_necessaria.
g.] lo
sviluppo dal padre al figlio è di tipo hegeliano, e tale
è anche la riproduzione del noumeno nel fenomeno interno al verbo [hegelismo].
h.] il
"filtraggio", compiuto dal verbo, del noumeno, che diviene nel
fenomeno,
pone il verbo come "schema", cioè lo evidenzia come l'apparato
categoriale [logos/logica/organon/strumento] in senso
kantiano [kantismo]. il figlio è l'episteme del padre, il
sistema vivente del padre, la sapienza del padre, è cioè
un cervello in forma umana.
i.] il ruolo dello spirito_santo, trascurato ancora in tali ipotesi di
episteme, renderebbe più complesse le ipotesi. esso
svolgerebbe la funzione di "sintesi" e di completamento del processo
trinitario e conoscitivo.
l.] come il principio pone dio, così dio_padre [e il principio]
pone [pongono] dio_figlio. il principio, il padre e il figlio pongono
insieme lo spirito_santo [sempre perchè inizialmente il
principio pone dio].
4.] l'episteme ha cercato di capire chi tra il padre e il figlio sia
dimensionalmente più grande, anche perchè il padre
è stato detto pensiero_puntiforme, mentre il figlio è
stato detto pensiero_esteso [= episteme]. si è detto che
il padre è più grande del figlio, ma è grande
attraverso la grandezza del figlio, grandezza relativa all'essere. si
pone un esemplificazione di ciò che si intende dire:
a.] un uomo molto alto lo è perchè ha le gambe lunghe;
b.] l'uomo [il padre] è più grande delle sole gambe [il
figlio], ma deve la sua altezza alle gambe e, se è longilineo
[nei tipi longilinei le gambe sono più lunghe del tronco],
ciò che nel corpo [il padre] risalta, sono la lunghezza delle
gambe [la grandezza del figlio].
cioè: il padre è più grande del figlio, ma deve
questa sua grandezza [dimensionale] alla grandezza [come
epi-steme_essere/soggetto_esteso] del figlio, che compone il corpo
trinitario del padre come sua parte/porzione preponderante.