NIETZSCHE
Alla base della filosofia di
Nietzsche (nato a Roecken, presso Lutzen, vicino a Lipsia, nel 1844, e morto a
Weimar nel 1900) sta il concetto di “morte di Dio”. Per Nietzsche la realtà del
mondo è caotica e irrazionale, e gli uomini, per paura della natura e di loro
stessi, e quindi per proteggersi, hanno inventato la “menzogna” dell’idea di
Dio.
Il nichilismo è la concezione
secondo cui la realtà, negata l’esistenza di Dio (questa negazione è la
conseguenza stessa della realtà caotica del mondo, che si ribella all’idea
della divinità, la quale ne immobilizza il divenire), è priva di senso.
L’uomo che regge la vertigine di
un mondo, riconosciuto come caotico e ormai privo, nell’età moderna, dell’idea
consolatrice di Dio, è il super-uomo, il quale, tramite la volontà di potenza,
crea incessantemente nuovi valori, attribuendo nuovi significati all’esistenza
caotica. Il super-uomo crede nell’eterno ritorno dell’essere, perché la
concezione lineare del tempo, tipicamente cristiana, rimanda il senso della
vita continuamente nel futuro. Se invece il tempo è circolare, il senso
dell’esistenza sarà pieno in ogni momento della vita. Il passato stesso cessa
di costituire un “immutabile”, e, ricreato nel futuro dalla volontà di potenza
del super-uomo, viene da esso rivissuto eternamente come affermazione della
pienezza di senso del tempo che si è vissuto. Nietzsche esprime la sensibilità
dell’uomo moderno, che vuole creare da sé stesso i valori della propria
esistenza.
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