proposizioni sul rapporto tra
oggettività e soggettività della conoscenza
1.]
le presenti considerazioni valgono sia per dio sia per l’uomo [principio
analogico di equivalenza del processo conoscitivo divino e umano/essendo l’uomo
a immagine di dio/cristo/figlio: paradigma dell’imago_dei];
2.]
il concetto epistemico di spirito corrisponde alle seguenti determinazioni:
a.]
lo spirito è una sostanza come dato livello esistenziale;
b.]
lo spirito è anche vita, come sostrato biologico della vita carnale [come dice,
scientificamente (non solo religiosamente) gesù: “… E’ lo Spirito che dà la vita …”: gv 6, 63];
c.]
il piacere e il dolore è da attribuire allo spirito, non alla materia/non al
sistema nervoso [centro della sensitività è l’anima, di cui lo spirito è la
sostanza e il prolungamento, oltre che le “fibre” per la sua incarnazione nel
corpo_carnale/dio è in profondità “puro spirito”, ma, poiché tutto ciò che ha
il figlio lo ha anche il padre, acquisito dal figlio (gv 16, 15), anche il
padre in paradiso dovrebbe avere un corpo_carnale e anche materiale];
d.]
lo spirito è la sede della sensitività [percepita dall’anima/l’anima è il
centro organico dello spirito, sede dell’auto_coscienza (io_sono_divino): essa è il nucleo/centro cerebrale dello
spirito/lo spirito è in funzione dell'anima/l'anima_divina è il centro di dio];
e.]
il concetto epistemico di spirito è di tipo biologico [non di tipo
spirituale/religioso].
3.]
ciò posto, si dice che:
a.]
quando tocco un oggetto, sento nello spirito e tocco lo spirito [cioè tocco la
rappresentazione della materia appartenente ad un altro soggetto: dio, trinitariamente: rappresentazioni trinitarie incrociate];
b.]
la materia esiste, ed anche tocco la materia;
c.]
dai punti a.] e b.] di 3.] precedenti si ricava il principio di equivalenza tra
“peso” dell’oggetto e peso del soggetto [io non peso come una montagna, dio
invece pesa come la montagna, quindi io, toccando la montagna, tocco la massa
di dio, cioè la rappresentazione divina della montagna];
d.]
la massa stellare del cosmo, che schiaccia e brucia l’uomo [che non può
avvicinarsi al sole e non può sollevare una montagna], la massa delle galassie
e degli infiniti universi è equivalente alla massa spirituale [estesi, piacere
e dolore/dolore (memoria) nell’attuale fase creatrice] di dio;
e.]
quando tocco una montagna, io tocco anche la sensitività di dio.
4.]
l’oggetto in se stesso è l’astratto:
a.]
dietro la materia [noumeno_fenomeno], sta l’essere [noumeno];
b.]
l’essere è astratto/esistere come essere;
c.]
la materia è astratto/esistere come materia;
d.]
astratto significa che è pura necessità esistente/esistere/essere, ordinata/ordinati;
5.]
la materia appare concreta e tangibile solo nello spirito [= fenomeno], perché:
a.]
l’immensità dell’esistenza [e di dio] è astratta;
b.]
essa si concentra in un punto [dio, centro dell’essere] e in molti punti;
c.]
questi punti sono a densità infinita [concentrazione dell’infinito in un
punto/punto ad alta densità/punto a densità infinita];
d.]
quando questo punto è sensitivo [dio], esso percepisce tale concentrazione
dell’infinito astratto in un punto [se stesso] come concretezza [“peso” e
“tangibilità”];
e.]
[la gnoseologia_epistemica smaterializza (de_concretizza) la sostanza del
noumeno, perché astratta];
6.]
la “tangibilità” di una montagna è dovuta al fatto che l’essere_oggettivo, in
quanto oggettivo, si dà al soggetto [che lo conosce, anche in dio,
kantianamente] come “altro” [= fenomeno in senso stretto] dal soggetto, anche
se, in dio [non nell’uomo] la “massa sensitiva” dello spirito [estasi, piacere
e dolore/dolore nell’attuale fase creatrice] è di densità pari ed equivalente
alla “massa esistenziale” dell’oggetto;
7.]
quindi, il fenomeno in senso stretto è …
a.]
sia soggettivo, perché l’astratto [essere/materia] si dà come concreto nel
soggetto, cioè nello spirito;
b.]
sia oggettivo, perché l’astratto [essere/materia] si dà come “altro” dal
soggetto, sia in dio che nell’uomo:
b1.]
nell’uomo, questa alterità è di “massa non manipolabile e dura” rispetto alla
densità energetica e spirituale dell’uomo [caduto/scisso dalla fonte];
b2.]
in dio, questa alterità è di “massa non manipolabile [perché reale/se fosse
virtuale, come nel caso dell’universo apparente, allora manipolabile/qui non si
sta trattando del cosmo apparente galileiano, virtuale, ma del
cosmo_non_apparente, sempre creato, di tipo cartesiano] e pari/equivalente”
alla densità energetica e spirituale di dio [che attinge alla fonte].
8.]
il concetto fondamentale di questa analisi è che l’accoglimento del kantismo da
parte dell’episteme [kantismo applicato a dio, e inteso come soggettivismo/il
filtro delle categorie è la matrice del verbo_cristico] non comporta la
negazione dell’oggettivismo [realismo] assoluto [epistemico]: la materia “in
sé” non è una sostanza come se fosse “percepita ma non percepita”:
a.]
in quanto percepita, la materia è totalmente soggettiva [spirituale nella
rappresentazione, in senso idealistico], per durezza, sostanza e forma …
a1.]
… [in dio la durezza è la densità di dio, (estasi, piacere e
dolore/nell’attuale fase creatrice), …
a2.]
… nell’uomo la durezza è sempre la densità di dio, mentre in paradiso sarà la
densità dell’anima_paradisiaca_beata, cioè dell’uomo stesso];
b.]
in quanto non percepita, la materia è totalmente astratta [non cioè una
X_sconosciuta, quasi una sostanza non conoscibile perché non esperibile]:
l’astratto come puro esistere dell’esistere, rigorosamente strutturato e
stratificato, che, in quanto astratto, non si dà ad essere esperito;
9.]
questo astratto diventa concreto [tangibile] quando tradotto e codificato
[kantianamente] dallo spirito e nello spirito [= rappresentazione della
coscienza], cioè la vita e la conoscenza del soggetto [dio, anima_terrena,
anima_paradisiaca].
nota
la
presente concezione della conoscenza oggettiva vale tenuto conto della
distinzione tra:
1.]
dio eterno;
2.]
dio nella fase creatrice [la tangibiltà dell’universo come dolore della
pressione mnemonica mentale di dio_creatore_croficisso];
3.]
uomo come anima_terrena_caduta [scissa dalla fonte, per cui la montagna è
percepita come “altra e dura”/anche in conseguenza della sua conformazione
manipolabile di tipo galileiano];
4.]
uomo come futura anima_paradisiaca_beata [inserito nella fonte, e quindi con
una massa pari a quella della montagna: mt 18, 20].