determinazioni integrative su
evoluzionismo e creazionismo [commento ad articolo di mons. Fiorenzo Facchini
apparso sul Corriere della Sera in
data 22/2/2007]
nel
suo articolo apparso sul Corriere della Sera oggi in data 22/2/2007, “Nel cosmo e nella coscienza dell’uomo il
segno di un progetto divino”, mons. Fiorenzo Facchini, paleontologo,
docente dell’Università di Bologna, espone tesi sostanzialmente riflettenti la
razionalità epistemica e in accordo con la posizione su evoluzionismo e
creazionismo, esposta in questo sito.
egli
dice quanto segue:
1.]
“il creazionismo scientifico introduce
nel processo evolutivo fattori esterni al processo stesso per spiegare
scientificamente le strutture complesse e un disegno generale”: ciò è
epistemicamente corretto;
2.]
… “un’operazione che fa confusione tra
piano scientifico e piano religioso”: in effetti, quel “scientificamente”
non può essere dato, se non in senso filosofico, ora di dirà in che senso …
3.]
“l’idea di disegno appartiene alla
dottrina cattolica”: il creazionismo non è appunto una novità; nuovo è il
suo atteggiamento, positivo, perché vede la progettazione, che è normale per
l’evoluzione in sé, “truccata” per quella umana;
4.]
parole riformuate: “ciò può essere
dimostrato non sul piano della scienza, ma su quello della filosofia”:
questo è il punto fondamentale dell’articolo: la razionalità primaria è quella
filosofico_epistemica, altrettanto scientifica di quella empirica: la prima “fa
sorridere” perché solo la razionalità scientifica dà vantaggi concreti nella
manipolazione della materia, della vita e dell’evoluzione, mentre la
razionalità epistemica [a parte la steleologia] è solo contemplativa: ma chi
“sorride” non tiene conto che nel mondo non ci sono solo i computer e la
medicina, ci sono anche la povertà e le guerre, e queste riguardano la
filosofia, non la scienza, ovvero l’incapacità dell’uomo a rassegnarsi all’idea
che la vita umana è per la morte e per la salvezza cristiana, e la morte non è
mai necessariamente manipolabile, perché la morte è in funzione della salvezza,
e l’uomo è solo per il paradiso: la valenza della razionalità filosofica è non
solo nobile contemplativa, ma utile in senso etico e salvifico [in senso
soprannaturale];
5.]
riguardo al giudizio sulle molteplici coincidenze nell’universo circa le
variabili intrecciate che hanno favorito e consentito la vita sulla terra, esso
sta alla base di due dimostrazioni, oltre a quella tecnologica: si è usciti
dall’esitazione per mezzo di questo articolo;
6.]
“la materia rivela capacità di organizzarsi”:
errore: lo scienziato vede la forma organica del guanto [= materia], ma essa è
data al guanto dalla mano [= spirito], è questo che evolve e produce la vita e
l’intelligenza [“la carne non giova a nulla”: dice Gesù/la carne dà la
salvezza, perché ad un certo livello la materia è unita allo spirito];
7.]
per la stessa ragione, “la materia che
si fa pensante” è errore: l’esistenza si fa pensante, la materia non pensa
[il cervello è di materia, la psiche, la mente, l’intelletto, il pensiero sono
tutte componenti dell’anima e dello spirito; un farmaco agisce sulla mente, e
le pulsazioni e la pressione nelle vene modifica il campo visivo (ad esempio
dopo una corsa), perché il cervello è loro involucro]: lo spirito è incarnato
nella materia non in modo simbolico: la riveste come un corpo veste un vestito;
8.]
“l’uomo è in grado di prendere in mano
la sua stessa evoluzione”: in realtà l’evoluzione orizzontale è conclusa
con la comparsa dell’uomo, l’evoluzione obliqua attende quella verticale, che è
l’ascensione [imitata nella storia], e questa è sospesa perché attende l’atto
etico dell’uomo: l’evoluzione è cosmicamente sospesa, e quella orizzontale è finita, gli
uomini non devono pensare all’evoluzione, ma devono pensare a creare la civiltà
dell’amore, come evoluzione dell’etica: questa si compie non come “evoluzione idolatrata”,
ma come tradizione, tradizione agente: azione del passato. ogni altra considerazione è frutto di
possessione demoniaca: l’incapacità di vivere in clausura e il bisogno di stordirsi,
producendo la storia, ormai solo mimetica e simulata;
9.] l’europa è in crisi, è paralizzata, perché vive idolatricamente se stessa, ed è
gravemente in contraddizione: cosa l'europa vuole essere ? il continente più evoluto ?
non deve invece essa essere aperta al mondo intero ? aperta per incorporarlo.