DIMOSTRAZIONE_95 [PRIMA_TOMISTICA]
“La prima e la più evidente è quella che
si desume dal moto.
È certo infatti e consta dai
sensi, che in questo mondo alcune cose si muovono. Ora, tutto ciò che si muove
è mosso da un altro. Infatti, niente si trasmuta che non sia potenziale
rispetto al termine del movimento; mentre chi muove, muove in quanto è in atto.
Perché muovere non altro significa che trarre qualche cosa dalla potenza
all’atto; e niente può essere ridotto dalla potenza all’atto se non mediante un
essere che è già in atto. Per esempio il fuoco che è caldo attualmente rende
caldo in atto il legno, che era caldo soltanto potenzialmente, e così lo muove
e lo altera. Ma non è possibile che una stessa cosa sia simultaneamente e sotto
lo stesso aspetto in atto e in potenza, lo può essere soltanto sotto diversi
rapporti: così ciò che è caldo in atto non può essere insieme caldo in potenza,
ma è insieme freddo in potenza. È dunque impossibile che sotto il medesimo
aspetto una cosa sia al tempo stesso movente e mossa, cioè che muova se stessa.
È dunque necessario che tutto ciò che si
muove sia mosso da un altro, e questo da un terzo e così via. Ora non si può in
tal modo procedere all’infinito, perché altrimenti non vi sarebbe un primo
motore, e di conseguenza nessun altro, perché i motori intermedi non muovono se
non in quanto mossi dal primo motore, come il bastone non muove se non in
quanto è mosso dalla mano. Dunque è necessario arrivare ad un primo motore che
non sia mosso da altri; e tutti riconoscono che esso è Dio” [San Tommaso
d’Aquino].