DIMOSTRAZIONE_84: HEIDEGGERIANA,
RETROSPETTIVA, V_DECIMA, R_TERZA, RETRO_RAZIONALE_TERZA
la presente dimostrazione, così opportunamente denominata,
potrebbe essere definita anche triangolare _seconda, ma si è deciso di no per
ragioni estetiche, supportate da ragioni speculative:
1.] ragioni speculative: c’è sì una triangolazione
attuale, ma manca la triangolazione nel passato [come si mostra], e il passato
[assenza dell’uomo, ancora da creare] è qui importante [anche se quel tempo
dell’assenza dell’uomo è però pensato adesso dall’uomo, ragione per cui si
ammette la triangolazione uomo_passato_in potenza/Dio/uomo_attuale];
2.] ragioni estetiche: si dovrebbe, così, definire la dim_57
“triangolare_prima” e questa “triangolare_seconda”, il che pare esteticamente
inopportuno.
la presente dimostrazione è detta prima “vignana”, che “ruiniana”:
a.] tutte le dimostrazioni che poggiano su di una
triangolazione sono ruiniane [Dio come condizione di conoscenza per l’uomo];
b.] ma questa dimostrazione nasce dalla lettura del testo
di Vigna “Il frammento e l’Intero”.
la dimostrazione è breve e semplice. Scrive Vigna,
riportando Heidegger di “Essere e Tempo”: “…
la verità non può essere senza il Dasein proprio perché è la relazione tra il
Dasein come apertura trascendentale e un certo contenuto, … nessun contenuto
[può] manifestarsi precisamente come implicante necessariamente in sé
l’originario suo esser già manifesto al di là dell’apertura del Dasein”.
appare evidente la connessone complessa tra questa proposizione [che inizia
così: “Che ci siano delle “verità
eterne” potrà essere concesso come dimostrato solo se sarà stata fornita la
prova che l’Esserci era e sarà per tutta l’eternità”] e la dim_76, per cui
si deve dire che il dasein è l’uomo [= esserci, con la “e” minuscola], mentre
il Dasein è l’Esserci [= soggetto] di Dio. nelle presenti proposizioni,
collegate alla dim_46, si sta certamente pensando Dio come esistente e
dimostrato. Seguirà il paragrafo sul pensiero come
fusione_esistenziale_differenziale.
dimostrazione:
1.] l’uomo, che vede il parto di una donna, sa che prima
[del proprio concepimento e parto] non c’era;
2.] ma l’uomo sa [lo intuisce] che prima di se stesso
c’era il mondo, e così l’esistenza prima del mondo;
3.] ma l’uomo può sapere dell’esistenza solo perché il
pensiero è il contenuto intrascendibile del pensiero dell’essere, pensato in
quanto posto come contenuto “dentro un cervello”;
4.] quindi, poiché l’uomo sta pensando a un “prima”, in
cui il proprio pensiero di quel prima non c’era, …
5.] … l’uomo, in questo pensiero, sta evidentemente
triangolando su Dio, che è quel pensiero che pensava quel contenuto [= realtà]
esistente prima dell’esistenza dell’uomo e del suo [dell’uomo] pensiero
pensante [quel contenuto].