DIMOSTRAZIONE_52: DIONISIACA
questa
dimostrazione riprende l’argomento della prima dimostrazione. in
conseguenza
della precedente dimostrazione [dim_51], si rileva che,
all’interno dell’apparire
necessario, che normalmente dovrebbe esserci, il piacere
dell’uomo dovrebbe essere
[come sarà quello paradisiaco] prolungato e continuo,
anziché breve, accidentale e alternato al dolore. deve
dunque esistere un soggetto,
che provi un piacere prolungato e continuo, senza mia provare dolore, e
questo
è Dio [la dimostrazione presenta una difficoltà: esiste
un momento in cui Dio
prova dolore, ovvero il processo_creativo/possibile soluzione: solo Dio
prova
quel tipo di dolore di cui ha parlato Severino, ovvero contemporaneo
alla gioia
(per il principio di invarianza)/la difficoltà permane, ma non
invalida la
dimostrazione].
La prima dimostrazione riguarda il pensiero, la presente dimostrazione
riguarda il piacere. non vale lo stesso argomento per il mangiare
[necessario], il dormire [necessario], il vedere [per questo forse
sì] [necessario], ecc./esso vale solo per il pensiero e per il
piacere [estasi ed eros], essendo queste funzioni_base, sia umane che
divine [ma in realtà, anche nel corpo cristico eterno esiste,
necessario, un metabolismo biologico, per cui questa dimostrazione (e
la prima) si applica a ogni determinazione corporea, che dovrebbe
essere necessaria, tranne il dolore].