DIMOSTRAZIONE_38 [RIVELATIVA, PRIMA CORRISPONDENZA BIUNIVOCA]
nella triade delle componenti
salvifiche costituita da fede, opere [etica] e ragione [logica], le
corrispondenze biunivoche a valore dimostrativo sono date da:
1.] fede e ragione
[corrispondenza analizzata nella presente dimostrazione];
2.] opere [etica] e ragione [logica]
[corrispondenza biunivoca analizzata nella successiva dimostrazione: dim_39].
Il binomio fede e opere non ha
valore dimostrativo [il valore conoscitivo della fede è analizzato nella prima
corrispondenza], perché non coinvolge la ragione.
La dimostrazione si lega al
problema “classico” del rapporto tra fede e ragione [problema che la
ricerca_epistemica non è in grado di esaurire e risolvere, definendolo
epistemicamente, potendo solo apportare un contributo], problema …
1.] sorto con la filosofia medioevale
e soprattutto discusso nella scolastica_tomistica;
2.] ripreso dalla filosofia
neo_scolsatica;
3.] cui hanno dato importanti
contributi i Proff. Vigna e Severino.
La dimostrazione dice questo:
poiché l’esistenza di Dio è posta dalla fede, se esiste una corrispondenza
biunivoca [non solo complementarietà, ma parallelismo] tra fede e ragione,
allora l’esistenza di Dio è posta immediatamente anche dalla ragione, e quindi
essa è razionale e vera e Dio esiste.
per porre tale corrispondenza
biunivoca, occorre definire la fede:
1.] la fede potrebbe essere la
ragione di Dio, che si dà all’uomo nella forma del simbolo. L’uomo tutto può
forse conoscere, tranne la decisione salvifica di Dio che lo riguarda, e questo
perché Dio sia libero. L’uomo può condizionare tale decisione, conoscendola, e
può farlo solo agendo sulla ragione di Dio [condizionandola], che si dà
nell’unico modo in cui può darsi, per lasciare Dio libero: [metaforicamente …]
non il concetto “nudo” della volontà di Dio, ma il suo simbolo “velato e
nascosto”
apertura di macro_parentesi [Dio è in sé nudo, ma la nudità di Dio
è all’uomo (che è im_puro) ancora inaccessibile/proibita. ad esempio: il Cristo
sulla Croce in sé è nudo, ma “scoprire la nudità” di un uomo sulla croce è
azione definibile come “sacrilega”/la civiltà della Tecnica sta scoprendo la
nudità dell’uomo e di Dio, e lo stato deve ricoprirla, ma anche acconsentire ad
un loro parziale/corretto/tollerato/provvisorio scoprimento, legittimato dalla
funzione positiva del tempo_attuale per la costruzione
dell’identità_terrena_paradisiaca /l’episteme fonda e legittima il
mondo/negativizza solo alcune variabili: non quelle che procurano sofferenza a
Dio (variabili che interessano alla chiesa), ma quelle che procurano sofferenza
all’uomo: l’episteme determina la civiltà della Tecnica e la porta a
compimento, “redimendola”] [chiusa
macro_parentesi].
2.] tale definizione della fede
[la ragione di Dio prestata all’uomo e custodita dalla chiesa, perché vicaria
di Dio stesso] presuppone l’esistenza di Dio. perché tale esistenza sia
trasferita alla ragione dell’uomo, la fede deve costituirsi anche come
componente dell’uomo, ed essere già vera nell’uomo in quanto fede. si deve
quindi dare una definzione della fede_umana. Questa deve essere in rapporto con
la ragione, e poi la ragione definirà la fede_divina come la ragione di Dio.
come ha detto Severino e come ha
detto la ricerca_epistemica, mostrando come la ragione_umana, essendo
incompleta, non può che costituirsi come forma di “dogmatismo”, la conoscenza
dell’uomo è sempre una forma di “fede”. l’idea di Dio esiste nell’uomo, e
l’uomo crede in Dio perché l’idea di Dio appaga il bisogno dell’uomo [principio
della verità del desiderio, dove desiderio significa bisogno (ad esempio: di
protezione, di affetto e di erotismo), e anche bisogno di senso:
assolutizzazione, e altre componenti]. L’uomo crede perché ha bisogno di
credere e ha bisogno del contenuto in cui crede. I principio di accordo tra
senso e vero [dim_32] e della verità del desiderio stabiliscono una
corrispondenza biunivoca tra verità [logica] e bisogno [etica]. La fede esprime
il bisogno, e il bisogno guida la definizione della ragione, tesa sia
scientificamente che tecnicamente all’appagamento del bisogno. Per questo la
dim_19 può costruire l’esistenza di Dio, e lo fa secondo la fede_cattolica, che
corrisponde maggiormente al senso e al bisogno di senso, di assoluto, di
perfezione e di amore [anche erotico].
3.] La fede è la struttura
provvisoria della ragione umana, e pone l’esistenza di Dio come corrispondente
al bisogno dell’uomo. La ragione è un processore mentale che cerca la verità, e
quindi attiva la fede come contenuto teso a definire quella realtà che la
ragione non vede ma che sente a livello intuitivo, attivata dal bisogno. Quindi
la ragione recepisce la fede. la fede e la ragione sono due organi
complementari della ragione:
a.] la dim_29 dice che
necessarimante esistono un oggetto e un soggetto;
b.] la dim_6 dice che devono
esistere due soggetti, e uno è Dio;
c.] la presente dim_38 dice che
esistono due soggetti, ma sono sempre l’uomo e le due nature dell’uomo:
1.] l’esistenza, auto_fondantesi,
è doppia;
2.] l’uomo, identico
all’esistenza e all’esistenza, si s_doppia;
3.] quindi l’uomo è doppio.
un uomo ha la fede [la natura_divina_anima,
forse già in paradiso (e l’episteme non sa se creata da nulla)_], l’altro [la
natura_umana_corpo] ha la ragione.
la dimostrazione si conclude
così: la fede dell’uomo trasmette alla ragione dell’uomo i suoi contenuti
[“sentiti” a livello di anima/natura_divina: questa è a contatto con Dio al
livello della giunzione_esistenziale tra oggetto (realtà: Dio) e soggetto
(idea: uomo/anima_umana)_].