VENTITREESIMA DIMOSTRAZIONE [DEL RIFLESSO_RECIPROCO, FENOMENOLOIGA
QUINTA, MASSIMA FENOMENOLOGICA]
Essa recita: "Dio esiste, perché il concetto di esistenza_di_Dio è
originario/l’esistenza di Dio non è solo una possibilità da dimostrare, ma è
forse un’intuizione pura, cioè l’intuizione [o visione_intellettuale] di una
realtà effettiva, pensata nella sintesi concettuale dell’esistenza_di_Dio
”.
Questa dimostrazione richiama le
dimostrazioni 14, 15 [la prima delle due osservazioni critiche] e 18.
L’uomo formula il concetto di
esistenza_di_Dio [costrutto terminale]. L’uomo formula cartesianamente anche il
concetto di esistenza_dell’uomo [propria esistenza]. La dimostrazione dice
questo:
1.] tutte le dimostrazioni
cercano di dimostrare la fusione [protologia: differenza tra i concetti di
identità_fusionale e identità_ differenziale: nella prima avviene la fusione
indifferenziale tra i termini dell’identità; nella seconda, i due termini
permangono distinti, e l’identità si costituisce come un “ponte” tra di essi -
a sua volta esistenzializzato in essente] tra esistenza e Dio nel concetto di
esistenza_di_Dio: cercano di unire Dio all'esistenza;
2.] ma il concetto di
esistenza_dell’uomo non ha bisogno di tale unione [di cui Cartesio ha invece
dubitato]: l’intuizione della propria esistenza è intuizione di un concetto che
fonde esistenza e uomo: l’uomo, che esiste, “sa” di esistere;
3.] la dimostrazione ritiene che
l’intuzione del concetto di esistenza_di_Dio sia il riflesso proiettivo
dell’esistenza_dell’uomo [tale proiezione è differente dalla proiezione
della
dimostrazione 21: in quest’ultima si proietta in cielo l’idea di Dio
(l’esistenza della proiezione di Dio dimostra l’esistenza di Dio); ora,
invece, è
l’idea dell’esistenza di uomo che si proietta sull’idea dell’esistenza
di Dio].
come dimostrarlo ? come dimostrare che l’uomo intuisce non l’unione
possibile
tra esistenza e Dio, ma la loro fusione effettuale/effettiva ?
lo dimostra, a priori,
l’esistenza di tale intuzione, che è una e unitaria: essa non è una triplice intuizione, ovvero:
1.] intuizione, prima,
dell’esisenza;
2.] intuizione, prima, di Dio
senza esistenza [ad esempio: un concetto fantastico di Dio];
3.] intuizione, dopo, dell’unione
tra le due intuizioni: intuizione dell’esistenza_di_Dio.
si constata invece che
quest’ultima intuzione è unica e unitaria: l’intuzione
dell’esistenza_di_Dio è unica e im_mediata. La presente dimostrazione è
detta del riflesso_reciproco, perché anzi si ritiene che proprio
l’esistenza_di_Dio, intesa come fusione, stia a fondamento
dell’esistenza_dell’uomo e della sua/propria possibiltà conoscitiva [dimostrazioni 6 e
16].
L’obiezione, secondo cui anche
l’intuizione dell’esistenza_del_“cavallo_con_le_ali” è unica e unitaria [la
fanasia] è confutata dalla considerazione che lo sfondo_concettuale in cui essa
è data/proiettata è tale, per cui questa esistenza non viene proiettata in un cielo_effettivo,
ma nelle favole, cioè in un cielo_voluto_come_fantastico
[settima_dimostrazione: concetto di intenzionalità:
1.] intenzionalità veritativa:
filosofia, teologia e scienza;
2.] intenzionalità fantasiosa: favola].