commento ad intervista a gustavo zagrebelsky "è potere per il
potere" del 24 giugno 2010 pubblicata su l'espresso: il rapporto
tra teocrazia e democrazia/la teocrazia [monocrazia] epistemica
1.] in questa intervista zagrebelsky dice che “… solo dio nasconde il suo volto: ma non
direi che dio possa essere assunto come esempio di democrazia”.
2.] secondo l’episteme, la democrazia non corrisponde al
diritto naturale, che è diritto terreno, cioè adatto alla dimensione terrena,
essendo una forma di anticipazione del paradiso [come i totalitarismi]. la demo-crazia
è potere del popolo: l’uomo che, con la sovranità, si riunisce alla fonte da
cui dio si è separato per creare. l’uomo cioè agisce con la volontà di potenza
in modo improprio. dio pone il divieto all’uomo dell’albero della vita [gn 3,
22-24], da cui dio stesso è separato per creare [mt 26, 29]: con la democrazia
l’uomo si unisce a ciò [l’albero della vita: manipolazione genetica,
eugenetica, aborto, eutanasia, economia di mercato: consumismo e edonismo], da cui dio è diviso, si
unisce alla fonte senza la mediazione di dio.
3.] in paradiso esiste la democrazia, come potere dell’uomo
sul paradiso [territorio e sovranità], attuato con la mediazione di dio, che
accetta il potere dell’uomo su di sé. dio quindi è “democratico”, ma non per la
dimensione terrena, in cui la sovranità all’uomo è proibita.
4.] l’uomo deve prepararsi al paradiso, e “pentirsi” per la
sua natura contraria a dio. per questo, come in paradiso, l’uomo deve
assecondare su di sé il potere di dio. in politica questo significa agire
secondo il volere di dio.
5.] la monocrazia epistemica è una forma di teocrazia laica:
il politico agisce secondo il potere/volere di dio, ma senza la mediazione della
chiesa, e questo politico non è un sacerdote, ma è un laico, che interpreta la
volontà di dio tramite la filosofia. soprattutto questa volontà divina è che sia
attuato il diritto naturale, che deriva dalla natura dell’uomo.