considerazioni su alcuni aspetti della ricerca scientifica/con
riferimento alle sperimentazioni
sugli embrioni e alla loro selezione
1.] [utilizzo di esemplificazione …] …
a.] io sono un uomo,
b.] ero un giovane,
c.] ero un adolescente,
d.] ero un bambino,
e.] ero un neonato,
f.] ero un feto,
g.] ero un embrione,
h.] ero uno zigote.
2.] nello sviluppo dello zigote non c’è discontinuità: c’è
continuità.
3.] è uno sviluppo senza “tappe” [le tappe sono
convenzionali], spontaneo, che richiede solo nutrimento e [dal bambino in poi]
educazione.
4.] se si fosse interventi sull’embrione, e lo si fosse
eliminato, io non ci sarei.
5.] quindi l’idea che sta alla base dell’aborto e delle
ricerche sugli embrioni, che li distruggono [la fondazione artificiale produce un gran numero di embrioni
distrutti], e cioè l’idea che esiste una differenze tra individuo formato e
individuo potenziale, e che quest’ultimo non sarebbe “persona” [la persona è l’anima,
e il corpo è il suo rivestimento, a partire dallo zigote], è una idea erronea.
6.] uccidere il corpo è omicidio: non esiste differenza tra
l’uccisione del corpo di un adulto e l’eliminazione di uno zigote o distruzione
di un embrione.
7.] alcuni scienziati hanno detto che l’uomo è tale solo
quando, a partire dalla quattordicesima settimana [o quattordicesimo giorno],
appare il sistema nervoso che acquisisce dati, per la loro elaborazione: solo
ora si avrebbe “persona”.
8.] in realtà il sistema nervoso appartiene anche all’anima,
e di essa anche lo zigote è rivestimento, indipendentemente dall’apparire del
sistema nervoso materiale.
9.] dio non colpevolizza lo scienziato che distrugge l’embrione
per la sperimentazione scientifica, come un vero “omicida”, giustificandolo con
l’ignoranza. infatti il concetto di “anima” è teologico, e un biologo non è
teologo. più colpevole è la politica, che [in italia] non introduce la
teologia nell’ambito dei saperi accademici statali.