proposizioni sul rapporto tra cristianesimo e politica
1.] il pregiudizio secondo cui la fede sarebbe un fatto “privato”
è comportato anche da alcune imprecisione del magistero ecclesiale, secondo
cui:
a.] esiste per la fede una ontologia fondamentale, ma non
esisterebbe per la fede un unico sistema filosofico e metafisico.
b.] non esisterebbe per la chiesa, che attraversa la storia,
un regime politico perfetto, corrispondente in modo preciso e corretto allo
"spirito [verità] del vangelo".
c.] si dice infatti che il cristianesimo “non è un sistema”.
d.] così, se da un lato la chiesa parla di rilevanza
pubblica della fede, essa lascia però agli uomini l’opzione per concretizzare [anche
politicamente] questo indirizzo.
2.] secondo l’ipotesi di episteme costruita, invece …
a.] poiché il creato deriva da dio, esso ha in sé l’impronta
del creatore.
b.] nel creato c’è quindi impressa la verità di dio, che è
la verità del creato.
c.] questa impronta riguarda anche la storia, parte del
creato.
d.] e così ogni aspetto della vita [compresi il diritto e la
politica] ha in sé l’impronta di dio e della fede.
e.] per questo gesù dice: “se non vi convertite, perirete tutti” [lc 13, 5]. nel senso che
la storia non ha davanti a sé molte opzioni, e può anche abbandonare la fede e
percorrere altre vie:
e1.] certamente la storia [come il diritto e la politica]
possono abbandonare la fede, ...
e2.] ma in questa ipotesi, l’uomo non può sopravvivere:
e2.1.] non esistono paradisi “paralleli” [e storie "parallele"].
e2.2.] non può esistere una storia dell’umanità alternativa
[e parallela] alla storia della salvezza [che è la storia della chiesa e, in questa, del
popolo di israele].