considerazioni sul
rapporto tra diritto e economia
1.] secondo il diritto [il diritto è solo il diritto
naturale], l’uomo deve poter vivere nella “ricchezza” [benessere in senso
lato/il concetto di ricchezza va oltre il concetto di benessere/qui si utilizza
un concetto di ricchezza ampliato, per esporre l’argomentazione seguente].
2.] la ricchezza genera conflitto: chi deve lavorare ? chi
deve fare i turni di lavoro ? chi deve svolgere i mestieri operativi ? chi deve
comandare ? ecc.
3.] l’economia ha quindi separato dal diritto il “diritto in
senso economico” [il diritto ad avere la ricchezza], e ha affidato al mercato
la determinazione del livello di vita [benessere] degli individui, allo scopo
di regolare il conflitto con i rapporti di forza.
4.] questi ultimi, essendo asimmetrici [per l’appropriazione
originaria della ricchezza], hanno polarizzato la società in classe dirigente
[ricchi] e popolo.
5.] ciò è eticamente corretto.
6.] ciò però contraddice il concetto di diritto, il quale
include la determinazione della ricchezza non sulla base dei rapporti di forza,
competitivi, ma per “diritto”: lo stato cioè dovrebbe dare a ciascuno il suo
livello di benessere [come intende marx], a prescindere dal conflitto, secondo
una necessaria e ordinata gerarchizzazione sociale.
7.] il conflitto ha reso storicamente non possibile tale
determinazione.
8.] così la determinazione del livello di benessere è stata
affidata al mercato.
9.] rilevano:
a.] le ingiustizie sociali in tale determinazione.
b.] il fatto che l’opportunità politica non giustifica la
privazione del diritto della sua componente economica.