proposizioni su un aspetto del neoparmenidismo/come critica del
neoparmenidismo
1.] severino si pone al di là del bene e del male, al di là
del divenire, al di là del rimedio.
2.] egli dice che la sua filosofia non è rimedio al
divenire, perché il divenire non esiste.
3.] poiché la verità, nel senso tradizionale del termine, è
rimedio al divenire, considerato come l’evidenza suprema, negando il divenire
[questa evidenza], severino dice che il neoparmenidismo non è verità, ma è
oltre la verità.
4.] ma [si osserva], se il divenire è evidenza, allora la
negazione del divenire, cioè di una evidenza, può essere una forma di
rimozione/censura.
5.] in questo senso anche la negazione del divenire è
rimedio al divenire.
6.] quindi anche il neoparmenidismo è forma di verità nel
senso tradizionale del termine, cioè è forma di rimedio al divenire come
negazione [= rimozione/censura] del divenire.
7.] si rimanda a questo riguardo alla voce "episteme" su wikipedia
[enciclopedia in internet], che è stata integrata dalla ricerca
epistemica per le voci hegel [in parte] e severino [rimasta invariata].
nota
per severino la sua negazione del divenire non è una
rimozione perchè viene effettuata a livello speculativo
[l'essere è e non può non essere/l'ente non può
essere altro da se stesso]. ma poi dice anche che il divenire neppure
appare. ciò nega che il divenire sia una evidenza. ma se lo
nega, sulla base di quale fondamento egli può dire per gli
altri, e non per se stesso, che storicamente il divenire è
l'"evidenza suprema" ? [tale lo è per l'apparire].