proposizioni sulla sociologia prescrittiva
1.] nell’uomo sono presenti il bene e il male.
2.] il bene può controllare il corpo fino a non fare
emergere il male.
3.] il male può prendere l’iniziativa e il sopravvento, per
la libera decisione dell’uomo di non opporsi al suo emergere dentro di sé.
4.] la sociologia è statica, come descrittiva, ed è anche
prescrittiva, o dinamica.
5.] la sociologia descrittiva dice che l’uomo agisce in un
certo modo nel contesto sociale.
6.] la sociologia prescrittiva dice come l’uomo dovrebbe
moralmente comportarsi, per arginare il male e così anche poter vivere meglio. la
sociologia prescrittiva può anche dire all’uomo di operare il male.
è la sociologia del dover essere.
7.] forme di sociologie prescrittive secondo questa ultima
accezione sono, ad esempio, quelle di severino e di de rita.
8.] severino descrive la “tendenza fondamentale del nostro
tempo”, come de rita, e dice che l’uomo la deve constatare
e assecondare, senza
opporsi ad essa. questa è espressione del male, ed è
causata da una libera
scelta dell’uomo. invece severino vuole dimostrare che questa
tendenza, il
dominio della tecnica, è causata da un meccanismo automatico e
al quale non ci
si può opporre [la ricerca della potenza]. per la ricerca
epistemica questa potenza,
anche per essa inevitabile, essendo ricerca della salvezza può
avvenire con
dio, e non solo in opposizione a dio. dio è strumento per la
potenza dell’uomo [così l’episteme]. per togliere
questa possibilità, severino cerca di dimostrare che il concetto
di dio è
contraddittorio, essendo causa necessaria di impotenza dell’uomo
[la potenza, dice severino, è solo imprevedibilità, e dio
è previsione: quindi dio è impotenza/invece la potenza
per l'episteme è controllo, e niente di positivo può
emergere dall'imprevedibile che non sia già presente in dio in
massima forma/severino infatti vorrebbe, con la scienza e la tecnica,
che l'imprevedibile fosse la futura identificazione dell'uomo a dio, ad
esempio di tipo eugenetico/questo non è possibile, perchè
dio per definizione è eterno: quindi l'uomo non può
"iniziare" ad essere dio/per questa difficoltà la scienza nega
il concetto di eterno, e diviene forma di follia, cioè di
censura della ragione metafisica].
9.] anche de rita si esprime come severino. per de rita la
“tendenza”
è il policentrismo democratico [che per la ricerca epistemica
è il modo in cui
il potere domina l’uomo, come potere di ogni uomo di fare del
male ai deboli:
potere diffuso, ambiti sociali molteplici di autoesercizio di dominio e
controllo: si dà a ogni cittadino il potere di controllare e
dominare gli altri
cittadini, si toglie una autorità di giustizia centrale e
verticale, si fa scomparire lo
stato che aiuta, si impone la lotta di tutti contro tutti perché
così tutti
sono controllati], e poiché questa è la tendenza
[tendenza del male], la si
deve assecondare.
[tendenza pensata positiva, perchè si crede che avere
potere - la sovranità democratica - sia una cosa positiva/ma dio
proibisce il potere temporale all'uomo.]
10.] l’episteme, invece, esprime la forma compiuta del
verticismo/verticalismo statale, che non toglie al cittadino il suo potere democratico, ma
agisce in sua vece in posizione vicariale, e così [come dice hobbes],
rinunciando al propio potere e attribunedolo ad uno solo [decisore unico: il leviatano], il
cittadino riesce a proteggersi dal dominio della tecnica e degli altri cittadini. [il cittadino che
vuole per sé il potere - che vuole la democrazia - è anche il cittadino che vuole il potere per nuocere al suo
prossimo.]
11.] la sociologia epistemica è prescrittiva perché identifica
in questa tendenza una pulsione del male, e dice all’uomo che dio gli chiede,
per la sua salvezza, di opporsi a questa tendenza, cioè al dominio della
tecnica [e della democrazia, che questo dominio acconsente].