proposizioni su alcuni aspetti della struttura formale dell’episteme
1.] in questo paragrafo si fa riferimento all’episteme
inteso come sistema, libro e sito internet.
2.] il presente sito non espone né l’episteme, né
una
ipotesi di episteme, ma alcuni dati costituenti del materiale di cui
potersi
servire per la costruzione di una ipotesi di episteme. l’episteme
è costruito
dal corpo accademico, e [in senso hegeliano] può essere
completato a
conclusione del processo storico. [infatti la costruzione dell'episteme
include la storia, e la conoscenza non può interferire con la
storia.]
3.] l’episteme ha un contenuto e una forma determinati in
modo rigoroso.
4.] non è cioè separabile l’aspetto del contenuto dall’aspetto
della forma.
5.] l’episteme non è solo un sistema come contenuto
coerente, ma è sistema perché dotato di una forma esposizionale rigida e
sistemica.
6.] un aspetto fondamentale della forma dell’esposizione
dell’episteme, in libro e in sito [come ipertesto], è il linguaggio, e in
particolare la lingua utilizzata.
7.] questa è l’italiano.
8.] l’episteme può essere tradotto, ma la lingua italiana è
la più adatta per l’esposizione dell’episteme [lingua epistemica originaria].
9.] l’italiano è la lingua più evoluta [severino ha detto la
più “complessa”].
10.] ad esempio, con riguardo alla protologia, solo l’italiano
consente la seguente differenziazione terminologica: è, esiste, esistenza,
esistenzializzazione, essere, ente, essente.
11.] si può formulare qui un principio di non neutralità del
linguaggio, in base al quale le lingue non sono indifferenti tra loro, in
ordine al rapporto con il pensiero. alcune lingue meglio consentono lo sviluppo
del pensiero metafisico. la lingua che meglio contente lo sviluppo del pensiero
metafisico è l’italiano.
12.] per questo l’episteme è scritto in italiano.
13.] l’episteme può essere tradotto, ma la sua piena
comprensione [per “assonanza terminologico-cognitiva” tra linguaggio e pensiero] può
avvenire solo nella lingua italiana.