considerazioni sul rapporto tra antico testamento e nuovo
testamento/con riferimento
alla concezione di dio
1.] spesso si dice che il dio
dell’antico testamento è diverso dal dio del nuovo testamento:
a.] il primo sarebbe più “duro”,
corrispondendo alla sensibilità dell’uomo antico [non nel senso detto da gesù,
che dio sarebbe più duro con uomini più duri, ma nel senso che questo dio
sarebbe il riflesso della durezza degli uomini – l’autore sacro -, che di lui
hanno scritto, risultando quindi un dio "inesatto"].
b.] il secondo sarebbe più buono.
2.] appare invece che anche nelle
parole di gesù ci sia una certa durezza.
3.] inoltre una lettura attenta dell’antico
testamento rende l’idea della “modernità” del suo linguaggio, la cui
comprensione può avvenire anche senza la conoscenza dei costumi antichi.
4.] si ritiene che il dio di oggi sia ancora il dio dell’antico testamento, il
quale viene poco compreso non perché “antico”, ma perché l’ascolto della parola
di dio da parte dell’uomo moderno, in quanto moderno, si è reso più difficile. non è quindi dio ad
essere cambiato, in positivo, ma è l’uomo che è cambiato, se è cambiato, in negativo, non
riuscendo più a comprendere la parola di dio, la quale rimane attuale anche con riferimento all'antico testamento.
5.] ma questa concezione ha delle implicazioni anche in ambito
ecclesiale, perchè per i credenti cristiani dio, oggi, non
è più il "dio di israele", come invece dovrebbe
essere per le promesse eterne date da dio a israele nell'antico
testamento.