definizione di una ipotesi di fondazione epistemica della scienza
economica
prima parte: dal lato dell’offerta
1.] la competizione va spostata a
monte rispetto al mercato, perché una competizione sul mercato
[a livello del
mercato] comporta molteplici produzioni parallele per un medesimo
bisogno, il consumatore
sceglie un prodotto, quello non scelto rimane in magazzino o
“scade”, e quindi l’intera produzione
[molteplicità di prodotti
simili] non scelta, non venduta, non consumata, costituisce uno spreco
di
risorse produttive e finanziarie.
2.] è questo il principio della
simulazione, per il quale la competizione tra imprese e tra prodotti deve avvenire
a livello virtuale, qui il consumatore sceglie il prodotto vincente, e solo ora
l’impresa vincitrice ottiene il permesso [dallo stato] di produrre per il
mercato. l'impresa virtuale diventa reale. in questo modo vengono escluse le produzioni parallele e alternative,
e si evitano i duplicati, i doppioni di prodotti e i conseguenti sprechi.
3.] lo stesso principio lo si
applica nel lavoro. la selezione meritocratica avviene per titoli di
studio, si
stabiliscono delle graduatorie di merito, e i lavori migliori,
più remunerativi e più vicini a casa, vengono dati
ai lavoratori migliori in
base alle graduatorie
[fatti salvi i diritti di cooptazione dei datori di lavoro]. in questo
modo vengono selezionati i lavoratori
a livelli virtuale, nella simulazione dei compiti e delle mansioni, e
si evita la selezione nel
mercato e nelle imprese reali, che produce il danno da incompetenza e
la disoccupazione per eccesso di offerta di lavoro. la
simulazione
del lavoro avviene a livello di imprese simulate. il lavoratore
migliore viene collocato nell’impresa reale, quella che produce
il prodotto reale.
4.] l’economia in questo modo
diventa simulata, sia nella produzione che nel lavoro, e si trasforma in un gioco
economico [simulazione dell'impresa, del mercato e del lavoro].
seconda parte: dal lato della domanda
5.] la richiesta dei beni in
microeconomia si chiama domanda. in macroeconomia essa viene aggregata,
e viene
chiamata consumo. poiché in macroeconomia questo consumo
è assimilato al
reddito [nazionale], e in microeconomia l’offerta e la domanda
variano in relazione al
prezzo, che viene associato al livello di reddito, la ricerca
epistemica critica questa
concezione, per la quale esiste la domanda [detta perciò, qui,
“economica”] solo se esiste il
reddito, e quindi solo se esiste l’occupazione, fonte di reddito.
la persona umana, l'uomo in quanto uomo, non viene presa in
considerazione nella scienza economica, se non possiede un reddito o un
lavoro.
6.] nel sistema economico della
concezione epistemica, il concetto di domanda viene fatto quindi
precedere dal
concetto di bisogno, associato all'uomo in quanto persona umana,
indipendentemente da reddito e patrimonio, così come il
concetto di consumatore viene fatto precedere
dal concetto di individuo [o uomo/persona]. lo stato calcola, a
priori
rispetto al sistema economico, l’insieme dei bisogni globali in
termini di beni
e servizi, e calcola la quantità di beni e servizi atti a
soddisfarli [sono i bisogni di tutta l'umanità].
7.] questo processo avviene
tramite lo standardismo: ogni uomo ha gli stessi bisogni, definiti come
uno standard [insieme standard dei bisogni dell'uomo]. quindi i bisogni
dell’umanità
sono dati dalla somma dei bisogni individuali [ad esempio:
necessità di
produrre 7 miliardi di automobili, 7 miliardi di cellulari, 7 miliardi
di computer, ecc., perché gli uomini
sono 7 miliardi].
8.] deve quindi essere calcolata
la struttura dell’offerta globale [delle imprese che possono
produrre questa quantità, la quale non dipende dal prezzo],
disaggregata in grandi imprese e in
piccole-medie imprese, per far fronte a tutti i bisogni globali.
9.] l’offerta virtuale è data dall’insieme di imprese che
si offrono per la produzione dei beni e servizi globali, e che devono vincere la
competizione simulata-virtuale per poterli produrre in modo reale.
10.] in aggiunta a questo modello avviene la definizione
dei "conflitti" [alcuni bisogni definiti nello standard, propri di un
uomo, sono in conflitto con i bisogni di un altro uomo]: i bisogni sono
uguali ma alcuni sono conflittuali [fonte
di conflitto: ad esempio, non tutti possono/devono accedere ai beni di
lusso, non
tutti possono essere dirigenti/capi], anche per
l’aggressività
e l’invidia
umane, e per questo il mercato del lavoro viene gerarchizzato, mentre
il
mercato delle imprese è sottoposto a competizione simulata. sia
il primo che il secondo mercato
sono virtuali: accedono al mondo della produzione e del lavoro reali le
imprese e i
lavoratori che vincono il gioco economico della competizione
simulata.
11.] chi perde la competizione
può ritentare indefinitivamente la gara per entrare nel mercato reale. intanto è
mantenuto dallo stato,
secondo livelli di reddito e di consumo definiti sufficienti per una
vita
dignitosa e che anche possono rendere indifferente la scelta tra lavoro
e non lavoro, perchè il lavoro non può essere una
imposizione [data dalla paura della povertà], ma deve essere una libera scelta, che dipende dall'etica e
dalla religione.
terza parte: il mercato globale
12.] il mercato globale è la sintesi dei mercati locali,
definiti su più livelli: mondiale, continentale, nazionale,
regionale.
13.] non sono escluse le produzioni monopolistiche e oligopolistiche.
14.] i mercati locali devono essere resi autosufficienti e per quanto possibile "chiusi".
15.] gli scambi concorrenziali tra i mercati [apertura dei mercati
locali agli scambi globali] sono regolati in funzione di profitto,
efficacia e efficienza, tenuto conto che il criterio di efficacia e di
efficienza dell'economia sta fuori dell'economia, perchè
l'economia è parte della tecnica e la tecnica è
finalizzata all'uomo.
16.] questo sistema economico inquadra il libero mercato all'interno di
un mercato globale pianificato, in cui la competizione [simulata-virtuale], che si svolge
nel primo, avviene in modo fortemente concorrenziale, con forti
ammortizzatori sociali [economia sociale di mercato: sintesi di
liberismo e socialismo]:
a.] il mercato pianificato misura la quantità di beni e servizi necessari per soddisfare i bisogni del genere umano.
b.] il libero mercato è dato dall'insieme dei mercati simulati,
che competono tra loro per acquisire il diritto [temporaneo] di
soddisfare questi bisogni, espressi nelle domande globale e locali.
c.] viene cambiata l'impresa produttrice quando a livello di
simulazione un'impresa dimostra nel gioco economico virtuale di essere
in grado
di produrre in modo più efficace e efficiente dell'impresa
reale. in questo modo non esistono più i fallimenti delle
imprese, ma solo i cambi di gestione, perchè lo stato definisce
l'insieme delle imprese reali che possono produrre, mentre la loro
proprietà e gestione è decisa a livello del mercato e
della competizione simulati-virtuali.
17.] le imprese sono distinte in imprese private e imprese pubbliche.
18.] la competizione avviene anche tra imprese private e imprese pubbliche.
19.] le imprese pubbliche devono essere le imprese "modello" delle imprese private.