proposizioni sulla rappresentazione psicoanalitica di dio
1.] questo paragrafo è collegato
ai paragrafi PTF466.html_[…], PTF468.html_[…] e PTF469.html_[…].
2.] qui si analizza, sotto un
profilo psicoanalitico, ciò che può essere dio per l’uomo.
3.] due ostacoli ad una coretta
rappresentazione di dio da parte dell’uomo possono consistere:
a.] nel concepire dio in modo “grande”
[dimensionalmente/quantitativamente]. dio è grande, ma ciò dovrebbe costituire un aspetto
secondario del rapporto tra l’uomo e dio.
b.] nel considerare
dio come un soggetto “religioso”. come in paradiso non esite la
religione [che nella sua
essenza riguarda la dimensione terrena, come relazione tra creatura-impura e creatore-puro], così l’aspetto
primario nel rivolgimento a dio
è quello psicologico, cioè intimisticamente diretto, anche di tipo terapeutico, e non
spiritualistico. quest’ultimo
è aspetto strumentale [soteriologico], funzionale al
costume religioso.
4.] tolti il dimensionamento e
l’aspetto religioso, con dio l’uomo si trova come davanti a un
semplice uomo/a un uomo normale. sul significato di questo concetto di rimanda anche ai paragrafi PTF468.html_[…] e PTF469.html_[…].
5.] tolti gli elementi che
distanziano dio dall’uomo [fattori proiettivi di disturbo nella
rappresentazione di dio], come la grandezza dimensionale di dio e la
religiosità di dio [in dio non c'è una dimensione
religiosa/su questo punto la ricerca epistemica non ha ancora compreso
il comportamento dell'uomo-gesù, che prega come un soggetto
religioso/per la ricerca epistemica la religiosità è
costume penitenziale, proprio solo della creatura impura], la relazione
tra uomo e dio appare
“normale”, come tra uomo e uomo semplice/normale:
a.] l’uomo è essere
sociale.
b.] l’uomo non può essere
isolato, anche ad esempio perché proviene dai genitori.
c.] come l’uomo deve quindi
relazionarsi verso l’altro, così dio si pone per uomo come un altro uomo, verso cui la
natura sociale dell'uomo può portarlo a relazionarsi naturalmente.
6.] a partire da questa posizione
speculativa [normalizzazione del soggetto-dio come uomo
semplice/normale, ma puro e
creatore, a cui normalmente/socialmente relazionarsi],
può instaurarsi la relazione tra uomo e dio in modo
naturale e ordinario.
7.] questa relazione può essere ostacolata dalle
interferenze edipiche sul concetto di dio, padre [pulsione
parricida] e
fratello [pulsione fratricida], interferenze anche prodotte da una non
corretta rappresentazione di dio, che può produrre
l’ateismo.
nota
si precisa che il dimensionamento di dio è non solo causa di
disturbo nella relazione tra dio e uomo, e può essere importante
per questa: solo se dio è onnipotente può garantire
all'uomo quella protezione di cui l'uomo ha bisogno, soprattutto dalle
suggestioni autodistruttive indotte dal peccato.