elementi di teoria del diritto: teoria del giusnaturalismo/sintesi della concezione
epistemica della democrazia
la democrazia come forma di potere paradisiaco/teoria del potere
sovrano e del diritto naturale
1.] la democrazia è una forma di
governo presente in paradiso, insieme alle altre forme di governo, come la
monarchia.
2.] si caratterizza storicamente per
il riconoscimento che il potere è di ogni uomo [anima][in realtà, nell’episteme
questo riconoscimento è proprio anche della monarchia], e viene esercitato,
secondo la “sovranità del popolo”, non dal singolo individuo, ma dalla
sintesi delle singole volontà di tutti gli individui. infatti il popolo è l’insieme
dei cittadini. è quindi quella democratica una forma di potere indiretto, cioè
mediato. la decisione del singolo si somma alla decisione delle altre persone.
3.] forme di potere diretto e non
mediato sono la monarchia [potere di uno solo, cioè diretta espressione del
singolo uomo], la dittatura, il totalitarismo. è problema capire se la
dittatura e il totalitarismo sono forme di potere paradisiaco, oppure forme di
potere solo terrene, cioè senza una corrispondenza celeste, perché non pure [ad
esempio, una dittatura vorrebbe precedere una forma pura, come si vede nella
successione dell’impero di augusto alla dittatura di cesare, e nella
successione dell’impero di napoleone alla sua dittatura].
4.] in paradiso il potere [giuridico-sovrano] è così
distribuito [sequenza delle decisioni]:
a.] dio comanda [primariamente] sul
singolo uomo [potere monarchico divino].
b.] dio comanda [primariamente] su
tutti gli uomini simultaneamente [potere monarchico divino].
c.] si può pensare a un potere
democratico divino, come esercizio del potere, simultaneamente, da parte della
pluralità delle persone trinitarie divine [tre persone: “popolo”], sull’uomo e
sugli uomini [potere democratico divino].
d.] l’uomo comanda
[secondariamente] su dio e sugli uomini [potere monarchico umano].
e.] l’uomo comanda insieme agli
altri uomini [tutti gli uomini comandano simultaneamente] sull’uomo, sugli
uomini e su dio [potere democratico umano].
come si osserva, la democrazia è forma
secondaria di governo, e viene usata nella dimensione terrena perché ogni
singolo potere degli uomini trova ostacolo in quello degli altri, in quanto …
a.] mentre in paradiso ogni uomo
ha un suo territorio,
b.] sulla terra gli uomini agiscono
sul medesimo territorio, e quindi le loro volontà devono essere mediate tra
loro reciprocamente.
5.] il giusnaturalismo può essere
considerato come la forma di governo paradisiaca. secondo il giusnaturalismo, il
diritto discende dalla natura e della ragione:
a.] poiché il diritto è per gli
uomini, la natura è umana.
b.] poiché inoltre la ragione è
per gli uomini, la ragione è umana.
ne consegue che, nel
giusnaturalismo, la natura e la ragione, da cui discendono il diritto, sono
cristo, che è uomo [natura umana] ed è verbo/logos [ragione umana].
6.] queste proposizioni non
costituiscono il fondamento del diritto, ma del potere sovrano esercitato nel
diritto.
7.] il fondamento paradisiaco del
diritto, che è norma, cioè precetto e sanzione, si può intravedere nel fatto
che il potere paradisiaco è il comando di una volontà naturalmente obbligata, a
cui l’anima dà il suo assenso senza opposizione. nella dimensione terrena a
questo assenso viene posta una potenziale opposizione, per cui al comando
[precetto] si aggiunge la sanzione, non tanto come caratterizzazione coercitiva
in senso punitivo del diritto, ma per caratterizzare il comando come ordine in
senso cibernetico, cioè a cui si associa l’assecondimento ottenuto come
neutralizzazione esorcistica dell’opposizione demonica interna all’essere
umano. la sanzione non serve per punire, ma per costituire il deterrente alla
trasgressione. in questo senso, poiché la trasgressione nasce dalla tentazione
demonica, l’essenza della sanzione è di tipo esorcistico, come neutralizzazione
della tentazione. senza questa [a parte forse l’accidia, come inerzia al
precetto], l’uomo obbedirebbe in modo naturale alla norma, come in paradiso.
8.] è problema capire se ogni forma
di potere giudico-sovrano sia forma del potere della tecnica, agita dall’uomo.
in questo senso la chiesa e lo stato sono forme della tecnica, di cui è forma
anche il paradiso.
9.] in paradiso esistono due
forme di potere [sulla tecnica/potere giuridico-sovrano]:
a.] il potere spirituale, agito
sulla tecnica-spirituale [tempio/chiesa].
b.] il potere temporale, agito
sulla tecnica-temporale [tecnologia/stato].
la democrazia come forma di potere terreno/la creazione divina e il
potere giuridico umano legittimo
10.] la condizione terrena si
discosta dalla condizione celeste. quando questa differenza non viene
considerata dal sistema giuridico terreno, si originano la dittatura e il totalitarismo, e il sistema
giuridico si caratterizza in modo violento. ad esempio, il diritto si trasforma
e per il funzionamento del comando non viene usata solo la sanzione [che ha una
forma simbolico-linguistica], ma direttamente la tecnica, agente nella mente
come suggestione e condizionamento [persuasione, tecniche di condizionamento e di
manipolazione mentale].
11.] nella creazione, dio si
separa da se stesso e dalla tecnica. dio agisce il potere temporale come potere
della tecnica, ma nel contempo si separa da esso.
12.] la fonte energetica edenica
non è proibita in se stessa ad adamo, come non sarà proibita in paradiso dopo
la risurrezione [in paradiso l’uomo sarà “come dio”: gv 10, 34]. essa è
proibita [gn 2, 17; gn 3, 22-24] secondo le provvisorie condizioni della
creazione. in questo senso, come dio è separato dal potere temporale della
tecnica [o vi agisce inconsciamente, o comunque vi agisce in modo specifico per
il processo della creazione, ad esempio in modo indiretto], così la fonte
energetica edenica è proibita all’uomo così come il potere temporale, che è il
potere dello stato e della tecnica, dovrebbe essere proibito all’uomo. ne
discende la proibizione storica dello stato e del potere temporale.
13.] ne consegue che ogni forma
di potere sovrano statale è storicamente proibita all’uomo, e dunque è illecita
e illegittima secondo il diritto naturale: monarchia, dittatura, totalitarismo,
impero, democrazia, sono forme giuridico-istituzionali del potere sovrano proibite
all’uomo e quindi illecite. lo stato e il potere temporale sono illeciti.
14.] in questo senso, solo il
potere spirituale [che discende da dio] è legittimo, non nel senso della
teocrazia, cioè del potere del clero sullo stato, ma nel senso che non dovrebbe
sussistere lo stato, e tutti gli uomini dovrebbero essere religiosi, come dovrebbe
avvenire nel tempo precedente la seconda venuta di cristo, alla fine della
storia, forse tra qualche milione di anni.
15.] attualmente e storicamente,
anche a causa della possessione demonica, per la quale è prevista la sanzione,
parte della norma, lo stato è però necessario, e così il potere temporale e il
potere della tecnica, che sono quindi storicamente legittimi.
16.] deve quindi essere stabilita
una forma di potere che, essendo il potere temporale illegittimo, sia
resa legittima da dio. è questo il potere che discende da dio, come nell’antico
israele. ne consegue inoltre che, poiché non tutto il potere nella storia
discende da dio, ma è comunque [inconsciamente] lecito, …
a.] da un lato, il vero potere
rende conscia la forma di questa legittimazione.
b.] dall’altro, ogni potere
storico dello stato [diritto positivo] deve in qualche modo essere ricondotta alla
legittimità divina.
17.] in questo senso anche la
democrazia moderna è legittima.
18.] ma la democrazia non
corrisponde all’essenza del diritto, naturale e storico-positiva.
19.] il potere naturale-razionale
di cristo sul genere umano, fondamento del diritto naturale, non è un potere
volontario, cioè politico, essendo potere secondo natura. esso non è potere di
decisione come azione, ma è potere di decisione come struttura:
a.] come ogni uomo trae la sua vita dal corpo biologico e
psicologico di cristo,
b.] così ogni uomo trae la sua vita dal corpo istituzionale
dello stato,
c.] ragione per cui il potere
primario dello stato deve essere di tipo giuridico e non politico: cioè potere
di “struttura” [giuridico] e non potere di azione [politico]. questo ultimo solo
secondariamente:
c1.] il potere giuridico di
struttura corrispone alla natuta e alla ragione, cioè a uno standard minimo [standardismo
giuridico] che corrispone ai bisogni biologici e psicologici dell’uomo,
definiti dalla scienza giuridica [con il concorso delle altre scienze], per cui
il diritto e lo stato devono essere definiti e guidati dall’apparato
accademico, posto a fondamento dello stato, ed esterno allo stato. dalla
definizione scientifica del diritto e del potere deriva anche la concezione epistemica
dello stato. il potere giuridico di struttura riflette il potere paradisiaco
celeste, che è il diritto naturale.
c2.] il potere politico di azione
è dato per la differenza tra dimensione terrena e dimensione celeste,
differenza in base alla quale il rapporto tra gli esseri umani, essendo
conflittuale, cioè a condizionamento demonico, richiede la sanzione. la dimensione terrena
sociale incrocia la meritocrazia alla gerarchizzazione tra le anime nel
giudizio, e quindi anche per questo si presta ad essere conflittuale. il potere
politico traduce lo standard giuridico dato dal diritto naturale in termini di
diritto positivo-storico e …-sociale, tenuto conto che i bisogni biologici e
psicologici di ogni uomo sono in parte di natura sociale [come i rapporti
lavorativi e economici] e quindi conflittuale.
20.] in paradiso, il potere
dell’uomo su dio e sugli altri uomini, che può essere monarchico e democratico,
è un potere di “sogno”, nel senso che non può modificare la struttura standard
di rapporto inabitativo tra dio e gli uomini e tra uomo e uomini.
21.] questo rapporto è però in
via di definizione, attualmente, a causa del giudizio e della meritocrazia che,
associando le opere ai talenti, premia il merito, e quindi serve sia alla
gerarchizzazione terrena che quindi anche a quella celeste:
a.] da questo concetto discendono
i fondamenti del liberismo meritocratico.
b.] dallo standardismo [per il quale
il diritto inquadra ogni uomo secondo l’inabitazione strutturale in dio]
discendono i fondamenti del socialismo.
22.] ne consegue che il potere
giuridico terreno viene oggi esercitato dagli uomini anche per influenzare in
modo non corretto questo rapporto strutturale, che misura la vicinanza
dell’uomo a dio, cioè la misura della sua beatitudine, secondo il sogno e la
volontà di potenza.
23.] la democrazia costituisce
nella dimensione storico-terrena un potere onirico di azione dell’uomo su dio,
che intende comandare a dio l’apocatastasi del mondo, e quindi la
strutturazione anticipata della dimensione terrena secondo il paradiso, il
purgatorio e l’inferno, con percorsi della vita umana prestabiliti secondo una
simulazione della predestinazione. cristo viene costruito come grande-fratello
[la tecnica secondo severino e galimberti], e gli uomini vengono tra loro
socialmente separati secondo cristo-giudice, in ricchi [i salvati], classe media e poveri [i dannati].
la sanzione viene trasformata in comando normativo celeste, quindi in tecnocrazia che
agisce sulle menti secondo il precetto in modo tecnologicamente obbligato.
24.] la democrazia rende lecito
il potere temporale che è proibito all’uomo, e quindi la disinibizione di
questa proibizione, che attribuisce la sovranità al popolo sovrano [secondo l’art.
1 della costituzione della repubblica democratica italiana], fa sognare all’uomo
di essere già in paradiso, dopo la risurrezione e il giudizio, per cui ora l’azione
dell’uomo su dio lo porta a realizzare tutti i suoi desideri, tramite la
tecnica. la democrazia quindi è il potere di un cittadino che comanda …
a.] la trasformazione del
giuspositivismo in giustecnicismo [irti],
b.] dove il giustecnicismo è la
forma paradisiaco-celeste del giusnaturalismo.
25.] nella simulazione del
paradiso, operata dalla democrazia terrena, l’umanità diventa popolo
sacerdotale, che usa il potere sovrano nel senso del potere secondo la
concezione del neoparmenidismo: potere sovrano = potere della tecnica = potenza
e volontà di potenza secondo l’onnipotenza della tecnica, che è immagine e simulazione di cristo [fonte naturale e
razionale del diritto]. come in paradiso si adora dio, così nella democrazia l’umanità
sacerdotale, riunitasi al potere temporale proibito, adora la tecnica, il
grande fratello immagine e simulazione di cristo e della tecnica.
26.] in sintesi, la democrazia è
potere:
a.] illecito.
b.] illegittimo.
c.] peccaminoso.
d.] problematico.
perché esprime il comando dell’uomo
a dio [in terra proibito, e reso lecito all’uomo solo in un potere temporale
che discende da dio] di organizzare la gerarchia celeste [di cui quella terrena
sociale è simulazione], fondata non solo secondo i meriti, ma anche secondo l’umiltà
e la carità, cioè secondo la rinuncia al potere della tecnica, a immagine della
gerarchia terrena definita in modo da programmare le opere e i meriti secondo
una simulazione della predestinazione esercitata e imposta in modo violento, perchè con il
precetto e la sanzione [che sono simbolici nella dimensione terrena] trasformati
in comandi di tipo direttamente cibernetico, e quindi tramite un potere della tecnica
idolatrico e peccaminoso, fondato sulla simulazione del paradiso in termini di
legislazione sulla vita, consumismo e edonismo, e sulla simulzione di cristo nel grande fratello della tecnica.
27.] la democrazia esercita una forma di potere che può essere definita co-azione:
a.] tutti gli uomini [co-] agiscono su dio [perchè la democrazia
stabilisce le condizioni di vita, quindi l'inabitazione dell'uomo in
cristo-tecnica-stato, dove la tecnica è l'economia/ogni forma di
economia privata trae vita sempre dall'economia pubblica, cioè
dal corpo di cristo] in modo coercitivo e coattatato [co-], tale anche
perchè dio non consente in terra l'azione dell'uomo su dio, se
non di tipo ecclesiale-sacerdotale.
b.] tutto ciò a livello inconscio [nell'inconscio
dell'uomo-cittadino che dice: "democrazia = io ho il potere", ma questo
potere è reso proibito, è potere sulla vita e sulla
morte, sulle condizioni economiche, sul corpo comune dello stato,
quindi su dio].
c.] a questo punto [nell'attuale fase storica], l'umanità
comanda a dio di anticipare e di chiudere il processo apocatastico della salvezza,
portando l'umanità in paradiso, simulato nella civiltà
della tecnica [mt 11, 12].
d.] si verifica così la seguente sequenza di processi
decisionali: democrazia = potere dell'uomo = potere su dio = potere
sulla tecnica per la salvezza dell'uomo = potere sacerdotale.
e.] la democrazia conduce direttamente alla civiltà della
tecnica, ovvero a quel paradiso in terra che dio ha proibito all'uomo,
dopo il peccato e la caduta di adamo: gn 3, 22-24; gn 11, 4.
28.] in questo senso la democrazia è una struttura del regno del
male, cioè della simulazione [sacerdotale-liturgica] del
paradiso da parte della civiltà della tecnica [che severino
chiama "paradiso della tecnica"]. la democrazia comanda a dio di
chiudere il processo della salvezza, attraverso la tecnica, il grande
fratello che è la simulazione anticristica di cristo.
29.] la democrazia è potere problematico nella misura e secondo
le condizioni in cui essa trae legittimità dal sistema
giuridico legittimo, che è quello che discende da dio,
essendo il potere temporale dello stato storicamente necessario ma
eticamente proibito. in quanto esso è proibito, la sua
attribuzione all'uomo è sempre violenta [la sanzione e la
difesa, interna e esterna, dello stato, sono violente], ma è
legittima quando discende da dio.