proposizioni sulla condizione
della conoscenza nel tempo del regno degli angeli e degli accadimenti edenici
1.] la condizione conoscitiva di lucifero [definito epistemicamente come satana
prima della caduta] è contraddittoria per più aspetti.
2.] lucifero [e adamo] sanno [dovrebbero sapere] che dio esiste. essi
non dovrebbero stare nella condizione conoscitiva umana attuale del dubbio di fede [anche
dovuta, nell’uomo, per proteggerlo dalle interferenze del demone, che si proietta su dio].
3.] come può allora lucifero non conoscere la correlazione tra dio e la
necessità ?
4.] come può lucifero non avere l’episteme ?
5.] come può lucifero non sapere che, se dio esiste, esiste secondo
necessità, che lucifero è creatura, e che quindi lucifero non può, secondo
necessità, sostituirsi a dio, che è dio secondo necessità ?
6.] come può lucifero, che saprebbe che dio esiste, non sapere che dio è "dio" ? che
cioè il creatore è superiore alla creatura, e che questa
non può [esistenzialmente, strutturalmente, ipostaticamente]
sostituirsi al creatore, il quale esiste dall'eterno innestato dalla
necessità, e posto da questa, come sua parte ?
6.] nell’episteme lucifero, come massima espressione della sua
conoscenza, possiederebbe solo il neoparmenidismo [non l'episteme]: solo così lucifero può pensare di
non poter cadere, dicendo: “il divenire [la caduta] non può esistere, e io non
sono creatura, ma sono eterno, come dio”. su tali presupposti speculativi, lucifero [il
reale “angelo folle” de “la follia dell’angelo”, libro di severino] è entrato nella
fonte, subendo la caduta e la metamorfosi genetica [ovidio e kafka] che, da
angelo, lo ha trasformato in mostro [quello di cui parlano delle fiabe].