proposizioni sulla ricchezza e la povertà
1.] in alcune interpretazioni del
cristianesimo, la ricchezza è segno di predestinazione al paradiso e la povertà
è segno di predestinazione alla dannazione. nel vangelo di luca, invece, si
condanna il “ricco” [lc 16, 19-31]. queste interpretazioni del cristianesimo
capovolgono il senso della sacra scrittura, la quale dice “beati i poveri [in
spirito]” [mt 5, 6 ].
2.] nell’episteme, la ricerca
della ricchezza è una pulsione, perché la salvezza è accumulazione della fonte
energetica, e questa accumulazione viene proiettata nella ricchezza. inoltre,
salvezza è sinonimo di paradiso, e il paradiso viene dall’inconscio proiettato
nella ricchezza. la povertà diventa proiezione della condanna infernale, perché
questa è caratterizzata dalla privazione della fonte [privazione = povertà], di
cui sono immagini il danaro e la proprietà [e dall’esposizione alla fonte senza
la protezione energetica della medazione organica del corpo di cristo e dello
spirito].
3.] l’uomo aggressivo
[prepotente] condanna il suo prossimo alla povertà, per destinarlo all’inferno,
e così salvare se stesso retrospettivamente dall’inferno [cui tutti gli uomini
sono potenzialmente destinati, come alla salvezza: concetto epistemico di
doppia predestinazione].
4.] queste interpretazioni del
cristianesimo non sono, quindi, una pura invenzione, ma costituiscono
l’applicazione [errata] delle [corrette] proiezioni/associazioni …
a.] salvezza-ricchezza [ricchezza
celeste];
b.] dannazione-povertà [povertà
infernale].