rapporto-FB
sull'intelligence mondiale [pordenone, 19 marzo 2015]/["fb" dal nome
dei giudici falcone e borsellino]: analisi storico-filosofica di fenomeni
politici e economici a contenuto non riservato [www.dodicidimostrazioni.it/PTF1490.html]
nota: tutte le
informazioni racchiuse in questo breve saggio sono di un livello culturale e di
approfondimento come quello che sarebbe scritto da un liceale di liceo classico
o scientifico. nessuna informazione racchiusa in questo saggio è sensibile.
testo: nel XX
secolo, durante la seconda guerra mondiale, sono morti 50 milioni di esseri
umani. si è avuto l’olocausto degli ebrei: un genocidio. a partire dal processo
di norimberga, in cui la filosofia del diritto ha potuto, nelle accademie,
riproporre in luce nuova i temi del giusnaturalismo, alla base delle “dichiarazioni”
dei diritti fondamentali dell’uomo e della donna [all’onu e in europa], si è
avuto un mutamento paradigmatico nella sensibilità giuridica dei governi, dei
giuristi e dei popoli: la guerra non è più stata concepita come un’opzione strategica,
ma come “crimine contro l’umanità”. un altro mutamento di paradigma ha
riguardato le classi dirigenti [anche perché i complessi fenomeni delle
nascenti società di massa richiedono “governi stabili”]: si è ritenuto che il
processo storico andasse controllato, per impedire svolte epocali non
prevedibili. la riflessione sulla guerra ha assunto un aspetto nuovo: essa è
divenuta, da questione politica, a problema psichiatrico, riguardante l’aggressività
delle popolazioni, che quello sterminio aveva richiesto e provocato [anche legittimando
i totalitarismi].
nasce
così [nella seconda metà del XX secolo, cessata la guerra] l’era dei servizi
segreti. giustificati per le esigenze di sicurezza della popolazione, essi in
realtà hanno lo scopo, non dichiarato, di controllarla, per “dirigerne” [secondo
gli auspici espressi nel “dialogo sulla guerra” tra freud e einstein: essi
usano questo verbo: non “reprimere”, bensì “dirigere”] l’aggressività
intrinseca, ad esempio non prevista da marx, e che sta alla base tanto del
capitalismo [inteso come sistema di controllo del tempo di vita, nella sua
direzione nel lavoro] quanto del successivo crollo del comunismo sovietico degli
anni 1989 e 1991 [cessata la spinta dell’ideale utopico].
i
servizi segreti, detti “segreti” per esigenze espresse di sicurezza, ma in
realtà perché efficaci solo agendo nell’illegalità [quindi da nascondere, alla
stessa magistratura; la cosiddetta licenza di uccidere. ad esempio: essi devono
controllare il cittadino, ma la legge vieta questo controllo …] controllano la
popolazione tramite “tecniche di controllo sociale”. rientrano tra di esse: la
droga, la pornografia, e lo stesso terrorismo.
ma
non sono, né potevano essere, i governi a controllare e dirigere la loro azione.
si è infatti ritenuto che la democrazia, oltre ad essere un’ideale, fosse due
cose: uno strumento, essa stessa, di controllo sociale [convogliando la volontà
popolare nelle procedure rappresentative che, non avendo vincolo di mandato,
possono neutralizzarne la componente di “desiderio” ideale, utopistico e quindi
anarchico; ciò per impedire il rovesciamento delle classi dirigenti]; uno
strumento, questo, però inefficace a tal fine, e quindi da integrare con un elemento
di istituzione e azione “parallelo” ai governi democraticamente legittimati. si
è cioè giudicato che le pure procedure del diritto, interne al processo
democratico, siano incapaci di dirigere efficacemente l’aggressività popolare
[che si manifesta in vari modi – fino al suicidio -, e che viene controllata
dall’impiego del soggetto nel lavoro. ad esempio: tifo negli stadi,
manifestazioni di protesta nelle strade, scioperi, prostituzione,
contraccezione, violenze domestiche, violenze negli ambienti di lavoro, perversioni
sessuali nella vita privata intradomestica; esplose queste con internet]. in
seguito agli esiti della seconda guerra mondiale, i servizi segreti sono unificati,
e sono essenzialmente controllati e guidati non a livello politico, ma a
livello industriale, come ha avvertito il presidente eisenhower. da quel tipo
di industria che, per sua natura, costituisce il potenziale di proiezione “verso
l’esterno”, dotato di maggiore potere offensivo e, nel contempo, difensivo [cosiddette
“industrie della difesa”]. non è essenziale la democrazia [inefficace al
controllo]: è essenziale la protezione della salute mentale delle popolazioni
ricche della terra.