sintesi
della conoscenza epistemica: il sapere essenziale nell'ipotesi di episteme
costruita [= sintesi
dell'episteme: la storia del mondo]/[paragrafo]
1.]
nella realtà necessaria, esiste un soggetto perfetto: questo è dio come
assoluto.
2.]
la realtà necessaria [oggetto: eterna e immutabile] non è tutta riempita di dio:
ma solo dio è soggetto, e quindi solo dio è “assoluto”.
3.]
questo soggetto, “solo” dall’eternità, a un certo “punto” [momento], crea un
altro soggetto, come pluralità di soggetti [angeli e uomini], solo perché la
realtà necessaria gli consente di farlo; e gli consente di farlo entro i limiti
posti a questo soggetto [dio] dalla realtà necessaria.
4.]
questi limiti fanno di dio un “tecnico” [severino]: egli crea come uno scienziato
in laboratorio.
5.]
creando, si serve della tecnica [in paradiso] e crea esternamente a sé.
6.]
poi dio fa cadere l’uomo [il peccato è elemento
funzionale], rendendolo mortale. lo porterà dentro di sè,
tramite il processo della "risurrezione".
7.]
la realtà necessaria non consente cioè a dio di creare
l’uomo direttamente
dentro di sé, già in paradiso. non glielo consente,
perché l’uomo non è uno “stampo”
creato con la “formina” [come i bambini nelle spiagge]:
l’uomo è essere
vivente, quindi legato alla realtà necessaria, e quindi dio deve
crearlo come
se fosse, l’uomo, dio stesso [qui si inseriscono le tesi
epistemiche sul male: in questa similarità, a valenza edipica:
similarità = sostituitività]: un essere indipendente, e
quindi
inizialmente
esterno a dio, come dio [trinitario] è interno e esterno a
sé.
8.]
tutto ciò è tecnico e “strutturale”: nell’artificio tecnico-ambientale con cui
e in cui dio ha creato l’uomo, inizialmente esterno a sé, se l’uomo si rendesse
conto di “dove” è stato creato [cioè di dove si trova attualmente], gli uomini
andrebbero in attacco di panico [shock]: per questo essi vivono, per meccanismo di difesa, come in "sogno",
e credono che esista il mondo, la storia, il progresso, l’evoluzione, il cosmo
stesso [che sono tutti “artifici speculativi", inconsci, concentrati nel concetto di "natura"]. queste cose esistono
non qui, ma solo in paradiso [l’uomo è ora esterno al paradiso].
9.]
tra l’uomo e dio esiste ora un “muro”:
a.]
l’uomo, nell’al di qua, identifica dio con l’al di là.
b.]
dio, nell’al di qua [rispetto a se stesso], identifica l’uomo con l’al di là.
10.]
lo scopo della creazione è, dal lato di dio, completare se stesso con l’uomo
[solo con l’uomo etico: qui si innesta la teoria dell’etica]; dal lato dell’uomo,
è:
a.]
contemplare in paradiso la realtà necessaria.
b.]
dio, e la sua verità.
c.]
se stesso, e la propria verità [la ragione per cui dio lo ha creato, come uomo, in
generale, e ha creato se stesso in particolare].
d.]
godere.
11.]
lo scopo è avere l’uomo in paradiso. concetti come: politica, economia,
diritto, stato, tecnica, moralità, salvezza, religione, sacramenti, etica,
ecc.; tutti questi concetti sono secondari, strumentali e funzionali a questo
scopo.
12.]
per realizzare lo “scopo” [avere/portare l'uomo in
paradiso; posto che la realtà necessaria non ha consentito a dio
di creare l'uomo direttamente in paradiso], dio deve superare due
ostacoli:
a.]
evitare che satana [questo “grosso ragno”], anche portando i malvagi a usare la
tecnica, uccida l’uomo, bloccando il progetto della creazione [e quindi
impedendo il moltiplicarsi degli uomini, che dio non può creare senza la
collaborazione, procreativa, degli uomini stessi]; quindi, problemi: della
storia, della politica, degli equilibri, della pace, delle problematiche
sociali come la fame e la guerra [e, a lato, delle malattie];
b.]
impedire che il peccato personale conduca il singolo uomo, che pure vive socialmente e economicamente, anche nel benessere, alla
perdizione ["problema della pecorella smarrita”, cioè di come recuperarla].
13.]
da questo punto di vista, il "paradigma del figliol prodigo" ha valenza sia
individuale, sia [forse] universale [dove la secolarizzazione segna il momento
in cui l’intera umanità si allontana da dio; e attualmente essa è ancora nella
fase “delle prostitute”].
nota: commento vocale al testo [...]: sintesi della conoscenza epistemica