l’epistemologia
epistemica e lo statuto epistemologico delle scienze moderne
e
dell’episteme
1.] il sapere consiste in
una intuizione che è la sensazione della certezza. la verità è una intuizione
di certezza. questa intuzione ha una natura panteistica:
a.] il soggetto [rete] deve
essere esteso come l’oggetto [mare].
b.] il soggetto deve
identificarsi all’oggetto.
c.] l’intuizione è la “scintilla”
della certezza che si accende mentalmente quando si verifica questa
identificazione del soggetto con l’oggetto.
d.] l’oggetto è il noumeno
esterno che non appare mai.
e.] l’identificazione tra il
soggetto e l’oggetto avviene attraverso la riporduzione dell’oggetto esterno
nel soggetto, internamente ad esso, nella sua rappresentazione [soggettiva] dell’oggetto.
2.] questa intuizione, che è
il processore spirituale base del pensiero, è data dalla congiunzione tra
apparire [percezione] e pensiero.
3.] non basta quindi che
qualcosa appaia per dire che esso esiste o che è vero:
a.] anche il sogno appare,
ma il pensiero riconosce che non è vero [cioè che alla rappresentazione del
sogno non corrisponde una realtà].
b.] questo apparire deve
essere riconosciuto dal pensiero come corrispondente alla realtà.
4.] tra oggetto e soggetto [=
pensiero] e rappresentazione [= apparire/percezione], il linguaggio svolge una
funzione di mediazione. il pensiero passa da una intuzione all’altra,
procedendo per successive rappresentazioni, trapassando nel linguaggio, in cui l’oggetto
e la rappresentazione si pongono [con statuto ontologico] come “tecnica”
organica: segni, parole e scrittura.
5.] la struttura della
conoscenza potrebbe essere trinitaria, perché ad ogni processore della
conoscenza [pensiero, linguaggio/rappresentazione e
percezione/rappresentazione] potrebbe essere associato uno dei tre soggetti
della trinità. ad esempio, il figlio è detto parola e intelletto, cioè
pensiero. il figlio si incarna come il pensiero trapassa nel linguaggio e nelle
rappresentazioni della percezione.
6.] nella rappresentazione
avviene l’identificazione panteistica tra oggetto e soggetto. per questo l’intuizione
del pensiero può darsi a livello conscio solo per immagini o a livello
inconscio tramite il linguaggio.
7.] ciò posto, si osserva
che la scienza moderna ha lo stesso statuto epistemologico della metafisica e
della teologia: come in queste il loro oggetto [dio e l’essere necessario] non
appaiono, ma sono pensati, così la materia [di cui si occupa la fisica] non
appare. l’uomo infatti non ha esperienza della materia, sia perché questa non
può apparire [appare solo nella realtà virtuale passiva], sia perché gli uomini
attualmente vivono nella realtà virtuale attiva [l’universo apparente è realtà
virtuale, e per questo esso è dall’uomo manipolabile].
8.] la scienza moderna ha
erroneamente identificato l’apparire [che è realtà virtuale] con la materia, la
quale non appare. quindi è una forma di conoscenza inconscia.
9.] ciò non costituisce una
aspetto di “forma”: dire che la realtà è virtuale e non materiale significa dire
che le leggi della fisica, così come esse sono conosciute dalla fisica moderna,
non sono la natura, ma sono le leggi prodotte dalla simulazione della natura ad
opera di un computer programmato da dio. così
dicono alcune concezioni cosmologiche contemporanee, che parlano
dell'universo [apparente] come di una simulazione informatica.
10.] la scienza moderna è un
pensiero inconscio [come la teologia], il cui oggetto [il cosmo e la materia]
non appare [così come dio non appare per la teologia].
11.] ciò che appare all’uomo
è una simulazione interna a un monitor, prodotta da un programma informatico
artificiale [come nel film matrix]. l’impossibilità dell’uomo di manipolare
tutto il cosmo ha dato all’uomo l’impressione di trovarsi in una realtà
virtuale di tipo passivo, nella quale appunto appare la rappresentazione
corretta della materia [materia che in se stessa è allo stato di noumeno, come
realtà esterna al soggetto].
12.] solo la definizione di
ciò che è normale [necessario] pone le basi per le reali leggi del mondo
fisico.
13.] il senso della fisica è
vero come quello della metafisica.
14.] l’inconscio sa che
esiste la realtà vera, anche se essa non appare.
15.] l’episteme [come la
scienza moderna] procede per rappresentazioni schematiche immaginative [gli
schemi epistemici], che attivano nell’intelletto l’intuizione della certezza
come apparire vero dello schema medesimo.
16.] l’origine di tali
rappresentazioni [come dell’idea di materia e il senso della scienza] è
inconscio, e l’epistemologia epistemica deve giustificarne lo statuto di
verità.
17.] tutto ciò si inserisce
nella problematica della tecnica, anche intesa come forma di contraddizione, in
quanto l’uomo:
a.] si considera nella
natura per porre in essa le sue basi [realtà virtuale passiva].
b.] ma la manipola, per
appropriarsi del processo di salvezza [considerando la natura quindi come realtà
virtuale attiva].